La stagione del Bayern Monaco volge al termine, ed è tempo di tirare le somme. Alla prima stagione sulla panchina dei bavaresi, Carlo Ancelotti è arrivato ad agosto col miglior biglietto da visita possibile, ovvero le tre Champions vinte in carriera da allenatore fra cui quella del 2014 alla prima stagione col Real Madrid. È normale che le aspettative fossero alte.
Carletto ha cominciato benissimo. Vincendo l’esordio il 14 agosto nella Supercoppa contro il Dortmund e poi tutte le partite fino all’1-0 del 24 settembre all’Amburgo, è diventato il primo allenatore della storia della società bavarese in grado di vincere tutte e 8 le prime gare.
Ancelotti ha tardato pochi mesi a trovare la sua visione di gioco per la squadra, passando dal 4-3-3 guardiolano a un 4-2-3-1 che ne esaltava le qualità individuali. Tranne per un breve intervallo di tre giornate, il Bayern è rimasto in testa per quasi tutto il campionato, tenendo a distanza la sorpresa della stagione – il Lipsia della Red Bull – e laureandosi campione di Germania per la quinta volta consecutiva, con tre turni di anticipo.
È la Champions ad aver lasciato l’amaro in bocca. Dopo un’ottima fase a gironi, a cui ha fatto seguito il clamoroso doppio 5-1 all’Arsenal negli ottavi, i bavaresi sono stati eliminati ai quarti dal Real Madrid, in una doppia sfida in cui hanno pesato i due cartellini rossi rimediati fra andata e ritorno.
A stagione quasi finita, e con le ultime partite che sono una formalità – BetStars quota a 1,30 la vittoria dei bavaresi contro il Friburgo, già matematicamente in Europa League – il Bayern pensa al mercato estivo. Scontata la permanenza dello stesso Ancelotti e del bomber Lewandowski, che con 28 gol già all’attivo sta per ripetere la sua miglior stagione. La media della carta di identità della rosa però comincia ad alzarsi sensibilmente. Xabi Alonso e il capitano Lahm si ritireranno al termine della stagione, mentre i contratti di Ribery (34 anni) e Robben (33) scadranno nel 2018.
La priorità è quindi rinforzare l’attacco e il centrocampo. La tentazione più ghiotta è sempre Alexis Sánchez. Il cileno dell’Arsenal è un’ala destra – proprio come Robben – e quindi si adatterebbe bene al 4-2-3-1 di Ancelotti, ma è perfetto anche per il 4-3-3 o come trequartista, ruolo che ha già ricoperto in passato.
Per quanto riguarda il centrocampo, l’addio di Xabi Alonso si farà sentire. Il basco è uno dei migliori centrocampisti della sua generazione, versatile e creativo, e dà il meglio come centrale in cabina di regia. Il Bayern vuole un top player per sostituirlo, ma sono in pochi a poterne raccogliere l’eredità. Uno di questi è sicuramente Marco Verratti. Il pescarese – che a soli 24 anni è già uno dei migliori centrocampisti d’Europa – è protagonista nel PSG, ma l’ottimo rapporto con Ancelotti e la voglia di vincere un trofeo internazionale possono persuaderlo a cambiare Paese.
Da segnalare, sempre in chiave mercato, la situazione infortuni. Javi Martínez si è fratturato la clavicola e questo è solo l’ultimo di una serie di guai fisici che hanno afflitto i bavaresi quest’anno. Il Bayern ha avuto il 33% in più di infortuni rispetto al Barcellona, e in queste situazioni è normale premunirsi. Le soluzioni? Ancelotti pesca in patria, con Sirigu come possibile vice di Neuer e Insigne ala sinistra.