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L’attaccante del Bayern Monaco, Robert Lewandowski, è stato l’assoluto protagonista della scorsa stagione calcistica, vincendo praticamente tutto con il club tedesco, ad eccezione del Pallone d’Oro, non assegnato a causa della pandemia di Covid-19. Il polacco, però, il prossimo 17 dicembre riceverà dalla Fifa il premio The Best per il migliore dell’anno e, in vista di tale riconoscimento, ha rilasciato delle dichiarazioni al portale argentino ‘Olé’: “È sempre speciale vincere un premio FIFA. Personalmente, so quanto ho lavorato duramente e mi sono spinto per ottenere il massimo. Se ami quello che fai, è possibile avere soddisfazioni anche a livello personale. Ottenere il The Best della Fifa sarebbe un premio per tutta la squadra. Il Bayern ha avuto un anno incredibile. La concorrenza di Messi, Cristiano, Mbappé, Neymar per il premio? “Non ci penso, perché penso che la cosa più importante sia analizzare i risultati della tua squadra in questa stagione. Se hai segnato tanti gol e vinto tutto, penso che non ci sia nessuno con cui potermi confrontare. Se vinco il premio, ovviamente sarò felice perché so tutto quello che ho fatto, che è stato per la squadra, e so che sarà una decisione dei tifosi e dei giornalisti che voteranno”.
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Il bomber polacco, poi, ha espresso anche un pensiero per Diego Armando Maradona, scomparso soltanto dieci giorni fa: “Ho provato una grande tristezza. Che un giocatore favoloso come Diego Maradona ci abbia lasciato è molto triste per tutto il calcio. Siamo tutti molto tristi ma è successo, purtroppo. Quando ha giocato e vinto, io non ero ancora nato, ma so benissimo cosa ha fatto nel calcio e nei Mondiali del 1986, quante grandi partite ha giocato. Una splendida persona a cui piaceva divertirsi e godersi la vita dentro e fuori dal campo”.
Un commento anche su Lionel Messi, calciatore unico nel suo genere a detta dello stesso Lewandowski: “Messi è un grande giocatore, uno dei più grandi nella storia del calcio. So che le aspettative intorno a lui sono enormi e quello che ha già ottenuto come calciatore è qualcosa che forse nessuno riuscirà a raggiungere. Forse devi aspettare 100 anni prima che uno come lui nasca di nuovo. Con quello che ha già fatto, è e sarà uno dei più grandi di tutta la storia. Idoli? Ne ho avuti due: uno era Thierry Henry. L’ho seguito molto quando ha giocato per l’Arsenal in Inghilterra. E l’altro non ha giocato nella mia posizione. Era Alessandro Del Piero”.
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