Il Bayern Monaco non era interessato ad inserirsi nella Superlega perché il progetto non era sostenibile. Parola di Herbert Hainer, presidente del club bavarese, che in un’intervista rilasciata alla rivista Sponsors ha parlato della controversa competizione. Dodici club di Inghilterra, Italia e Spagna avevano originariamente annunciato una Superlega chiusa. Nove di loro, compresi tutti e sei quelli inglesi, si sono ritirati però pochi giorni dopo per via delle prese di posizione contrarie di leghe, federazioni, altri club, tifosi e anche politici. Il Bayern non faceva parte dunque dei 12 club originari, ma sembrava destinato ad essere tra quelli invitati. Hainer però ha detto chiaramente che non era loro intenzione: “Era chiaro per noi: la Superlega non può svolgersi in Europa in questo modo. Pertanto abbiamo detto piuttosto rapidamente che non ne faremo parte“.
“Non credo che un campionato del genere ci sarà in futuro – ha aggiunto Hainer -. Credo che la natura del calcio sia stata fraintesa e il potere dei tifosi sottovalutato. E poi è imploso nel giro di tre giorni“. Hainer ha sottolineato come sia “assolutamente giusto che ciò che amiamo del calcio non sia perduto“, ma è molto dubbioso sul fatto che i restanti tre club (Real Madrid, Barcellona e Juventus) possano ritentare il progetto che avrebbe dovuto generare grandi entrate. “L’impatto è stato troppo duro – ha detto il presidente del club cinque volte campione d’Europa -. E credo anche che i problemi dei club che vogliono la Superlega debbano essere risolti in modo diverso. Devi andare alla radice del problema: non puoi spendere più denaro di quanto guadagni. Ciò richiede la regolamentazione degli stipendi dei giocatori, delle commissioni di trasferimento e delle commissioni degli agenti“.