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Simon Rolfes, ex giocatore e ora direttore sportivo del Bayer Leverkusen, è orgoglioso del 21enne Kai Havertz. Il calciatore della nazionale tedesca è al momento un obiettivo dei grandi club d’Europa, tra cui Real Madrid e Bayern Monaco, a testimonianza della sua crescita. Delle voci di mercato che riguardano Havertz ne ha parlato anche Rolfes in un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Marca: “Tutte le big lo vogliono, sia in Germania che in Europa e di sicuro lui ha le qualità per giocare ovunque perché è un giocatore fantastico“. “Il Bayern Monaco da anni punta sui talenti tedeschi, ma bisogna vedere come andrà , il suo futuro non è ancora deciso” ha aggiunto il direttore sportivo, “io posso dire che mi incanta e mi diverte vederlo giocare e spero di poterlo ammirare ancora a lungo con la nostra maglia, poi non so quale sarà il suo futuro, ma so che dominerà la scena per i prossimi 10 anni“.
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“Il coronavirus ha cambiato il mercato, ma fra 1-2 anni tutto tornerà alla normalità . Kai ha un contratto con noi fino al 2022, siamo tranquilli e parliamo costantemente con la sua famiglia e il suo agente” ha aggiunto Rolfes. Il direttore sportivo ha sottolineato le doti del giovani trequartista con il vizio del gol: “È un calciatore molto completo, è forte di testa e con entrambi i piedi, è veloce e può giocare anche come punta, ma lui è un grande numero 10, è un giocatore creativo, può giocare anche sulla fascia e sa fare gol“.
Il ds del Bayer Leverkusen ha parlato anche della ripresa della Bundesliga: “Le cose stanno andando molto bene, c’è stata grande unità d’intenti tra i club e la Lega, così come sono continui anche tuttora i confronti con politici ed esperti per seguire l’evoluzione di tutto ciò che ci circonda“. “Per i giocatori non è facile mantenere l’intensità del gioco senza il sostegno del pubblico, per questo durante le partite ci sono cali di attenzione da parte delle squadre” ha sottolineato in conclusione Rolfes, “è importante concentrarsi sul gioco senza farsi influenzare dall’ambiente che non è quello a cui i calciatori sono abituati“.
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