Anche in virtù della propria candidatura alla presidenza del Barcellona, Laporta è tornato a parlare dell’offerta di Moratti per Messi e di come abbia risposto negativamente alle offerte neroazzurre: “Hanno offerto 250 (milioni, ndr) perché ero irremovibile dall’idea del “Messi non è in vendita”. In una sala privata, dove eravamo quattro persone, Moratti mi ha spiegato che era molto interessato ad acquistarlo ed era disposto a farmi un’offerta molto importante. Era il 2006 e sapevamo che Messi doveva essere la pietra angolare del Barça negli anni successivi. Durante la mia presidenza abbiamo avuto molte offerte per Messi e abbiamo sempre rifiutato. Non abbiamo mai voluto mostrare nemmeno un dubbio su quella che era la nostra posizione rispetto a Messi. Averlo tenuto ci ha portato molti successi sportivi, ma anche migliorato la situazione economica del club e lasciato un’eredità sportiva, economica e sociale che penso sia la migliore che sia stata lasciata in una squadra di calcio nella storia”.
Messi resta centrale nel progetto blaugrana, ma per accontentarlo bisogna creare una squadra di primo livello: “Sì, aiuterà molto se Messi vede che il progetto è per una squadra molto competitiva. Questa è la cosa più importante per lui. E in questo senso ho un vantaggio comparativo rispetto al resto dei candidati: la fiducia di Leo. Sa che tutto quello che gli ho detto l’ho sempre fatto, me l’ha fatto sapere. Voglio essere presidente del club per fargli una proposta sportiva ed economica con la quale si senta a suo agio e permetta al Barça di avere ancora una volta un rapporto di successo con il suo campione”.
L’ingaggio dell’argentino non dovrebbe essere un problema: “Quando entrerò nel club lo vedrò. Ma penso che la questione economica non sarà un inconveniente per continuare perché ci sono formule particolari e Leo sarà in grado di aiutarci. Nelle entrate che il club genera Messi ha una parte importante di merito. Gli sponsor tengono conto della presenza di Messi in squadra quando fanno le loro proposte”.