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Riservato e devoto alla privacy. Il centrocampista del Barcellona, Ilkay Gundogan in un’intervista a France Football si sofferma sul suo difficile rapporto con i social. La sua pagina Instagram ha quasi 9 milioni di followers, ma al suo interno ci sono solo ‘post’ di campo, relativi alla sua professione. “Quando vado su Instagram vedo solo vite perfette. Ma questa non è la realtà – spiega l’ex City -. Sì, mi piace vestirmi bene, ma ci sono anche molti giorni in cui indosserei qualsiasi cosa, in cui vorrei semplicemente rilassarmi a casa, sul divano, con mio figlio e mia moglie. Non voglio che le persone diano troppa enfasi a come mi comporto o a come sono nella mia vita, perché è solo l’1% di quello che sono realmente”. E ancora: “Non sono molto attivo sui social – spiega -. Non condivido molto la mia vita privata. Molte persone vorrebbero che lo facessi più spesso, ma a me non interessa e non lo faccio. Questa è una cosa che non mi interessa davvero. Voglio solo che la gente mi veda come un buon calciatore. Quindi mi concentro sul mio lavoro, su me stesso, sul mio sport. Ma condividere la mia vita su Instagram o qualsiasi altra cosa, davvero, non fa per me”. La sua è una riflessione profonda sulla vita del calciatore: “Sono un ragazzo normale, somigliante al giocatore che vedi in campo. Tutti hanno problemi nella vita, nessuno ha un’esistenza perfetta. Tutti abbiamo i nostri dubbi, le nostre preoccupazioni. Alla fine, quando torno a casa, sono un essere umano come tutti gli altri. Agli occhi del pubblico, posso guadagnare un sacco di soldi ed è difficile lamentarsi, ma solo perché ho una vita privilegiata non significa che non ho problemi. Ho un bambino piccolo di 8 mesi e l’unica cosa che mi interessa è lui e la sua salute”.
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