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Il Barcellona ha recentemente annunciato come nuovo allenatore Quique Setièn, ex tecnico del Betis. Mediante la consueta conferenza stampa di presentazione, la nuova guida tecnica degli azulgrana ha espresso i suoi obiettivi in vista della stagione in corso, esplicando lo stile di gioco che caratterizzerà la sua gestione dei catalani.
Setièn ha così esordito davanti ai microfoni della sala stampa blaugrana: ” Ringrazio prima di tutto l’istituzione per avermi dato l’opportunità di allenare qui. Sono una persona emotiva e non nascondo che questo per me è un gioco speciale. Voglio trasmettere il mio entusiasmo e la mia voglia alla squadra, normalmente non è complicato per me farlo. Ieri passeggiavo al mio paese e oggi mi trovo nella sede del Barcellona, allenando i migliori giocatori al mondo, in una squadra enorme che non si può migliorare perché è il massimo. Voglio spendere una parola su Ernesto Valverde e apprezzo il lavoro che ha fatto, il suo principio e molte cose. Ho parlato con lui perché molte cose del suo lavoro saranno per me preziose. Un dato di fatto è che mi lascia una squadra che è prima in classifica. Questo mi fa pensare che non sempre nel nostro lavoro raccogli una squadra nei bassifondi della classifica”.
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Successivamente il nuovo tecnico del Barcellona ha illustrato i suoi obiettivi: “Vincere tutto quello che si può vincere. Questo dev’essere sempre lo scopo di questa squadra. E giocare bene. Il miglior modo per vincere è giocare bene. Non sono cosciente al momento di cosa significhi oggi sedermi e allenare Messi, il miglior giocatore del mondo, e i suoi compagni. Una cosa è l’ammirazione per un giocatore, un’altra è la realtà, relazionarmi con tutti questi giocatori. Sono certo che avremo una relazione straordinaria, vedranno che sono una persona sincera, diretta e con cui si può parlare“.
Fra le ultime dichiarazioni, Setièn giudicato la motivazione che ha notato incontrando i suoi ragazzi come naturale conseguenza del cambio di allenatore: “Ogni volta che subentra un nuovo allenatore c’è uno stimolo fra i giocatori che si nota e l’ho visto già nel primo allenatore. Noi allenatori siamo tutti diversi, abbiamo modi diversi per approcciarci e allenare, non so se i miei modi siano migliori o peggiori, ma sono miei. E credo che si possa far meglio. Arrivo con una energia enorme e credo che sappiamo bene cosa dobbiamo fare“.
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