Timothy Castagne si è trasferito al Leicester, in Premier League, la scorsa estate e non sembra mancargli l’Atalanta, almeno a giudicare dalle parole dell’esterno belga in un’intervista concessa a Sport Footmagazine. “Laggiù, quando perdi palla, non mancano di fartelo notare e a me non piace essere rimproverato – ha detto Castagne -. A Leicester è più tranquillo, se sbagli ti incoraggiano, ti dicono di pensare all’azione successiva. E Brendan Rodgers è una persona molto più calma al riguardo. Questo è un metodo che si adatta meglio al mio carattere“.
Castagne spende anche buone parole per il calcio italiano. “Sono rimasto lì per tre anni ed è stata davvero una bella esperienza. E forse io stesso devo imparare ad essere un po’ più sicuro di me“. Però non le manda a dire all’allenatore Gian Piero Gasperini. “Il suo metodo non sempre mi andava bene – ha spiegato -. Nel corso della partita si arrabbia molto velocemente, ha molti problemi a controllarsi. Molti giocatori che non hanno problemi a riguardo. Provo a considerare le cose positive che mi ha lasciato l’esperienza italiana, ma penso di non essere mai stato al 100% delle mie capacità a causa di questo modo di lavorare. Per rendere al meglio ho bisogno di un entourage con un approccio diverso da quello che può avere Gasperini“, ha concluso.