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Aston Villa, Vidagany: “Evitata penalizzazione grazie alla cessione di Douglas Luiz alla Juventus”

Douglas Luiz
Douglas Luiz - Foto Giuliano Marchisciano/IPA Sport

Il football director dell’Aston Villa, Damian Vidagany, ha spiegato al Mirror la travagliata estate sul fronte del calciomercato per quanto riguarda il concreto rischio di una penalizzazione per l’eventuale violazione delle regole di sostenibilità finanziaria della Premier League. E in particolare, ha raccontato di come insieme al direttore sportivo Monchi sia stata fondamentale la cessione di Douglas Luiz alla Juventus per evitare i 10 punti da scontare nella classifica dell’attuale campionato. Uno dei principali protagonisti della squadra di Birmingham andava ceduto entro la scadenza del 30 giugno e servivano almeno 25 milioni di sterline. A poche ore dalla deadline, ne sono arrivati 42 per Douglas Luiz da parte della Juventus, che ha prelevato il brasiliano per rifondare il centrocampo, e così si è evitato il peggio.

Così Vidagany: “Alla fine della stagione, ci siamo trovati in una situazione in cui abbiamo dovuto vendere giocatori per fare plusvalenze ed evitare violazioni. Dal 20 maggio al 30 giugno è normalmente un periodo di vacanza nel calcio. Non lo era per noi. Dovevamo trovare una soluzione a un problema del passato. Una volta superato, c’è stato un momento in cui tutti hanno esultato e festeggiato la Champions League . Monchi e io stavamo pensando a come non rovinare questo bellissimo anno con una detrazione di punti. Abbiamo risolto il problema all’ultimo secondo. C’era una soluzione miracolosa a portata di mano: uno dei giocatori che avevano contribuito alla rinascita del Villa avrebbe dovuto essere sacrificato. La domanda era: quale? Non potevamo mandare via uno dei giocatori più importanti di Unai Emery, è stata una sfida. Non potevamo compromettere alcun successo questa stagione. Un’altra soluzione era quella di mettere Ollie Watkins sul mercato. È facile perché è un attaccante di prima categoria. Oppure vendere il miglior portiere del mondo, Emi Martinez, perché avevamo anche delle offerte per lui. Se avessimo venduto Jacob Ramsey, la questione sarebbe stata risolta. E potevamo farlo, perché avevamo delle offerte. Poi abbiamo identificato in Douglas Luiz il profilo, ma era complicato perché giocava la Copa America nel frattempo. Io e Monchi siamo andati in Italia l’ultima settimana di maggio e abbiamo ottenuto un pre-accordo. La firma finale è avvenuta il 30 giugno. È stato un ottovolante. Abbiamo trascorso una notte insonne. Il Brasile ha giocato a Las Vegas. Dopo la partita avrebbero dovuto andare in un hotel dove avrebbe dovuto firmare il contratto. Ma i responsabili della nazionale hanno impedito loro di andare a Las Vegas perché avevano paura che i giocatori facessero festa. È stato un mese dopo aver stretto la mano a Cristiano Guintoli che è stata fatta la firma definitiva. Così è andata fino all’ultimo giorno. È stato un tourbillon. È stato il peggior mercato della storia perché eravamo così pressati dal tempo, dalla debolezza che avevamo e perché c’erano così tanti attori negli accordi…”.

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