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Dopo la chiusura del Mondiale 2006 Ashley Cole, terzino sinistro della Nazionale inglese, lasciò l’Arsenal per trasferirsi al Chelsea. Un passaggio che stupì i tanti tifosi dei Gunners che Cole lo avevano visto crescere fin dalle giovanili. Un trasferimento, però, motivato dalla volontà di vincere. “La transizione in termini di appartenenza a un altro gruppo, ambiente e giocatori è stata facile perché, quando ho iniziato per la prima volta all’Arsenal, avevamo un nucleo: i Keown, i Seaman, i Vieira, gli Henry, gli Adam – ha spiegato l’inglese alla BBC -. Quando hanno iniziato a partire, ho sentito che c’erano buchi nella cultura di ciò che ha portato al successo. Ho capito che stava crollando parte del nostro mondo o si palesavano alcune lacune, che poi non sono state colmate. Quindi, di fronte a quella transizione a una cultura diversa dalla volontà e dalla voglia di vincere, sono andato al Chelsea“. E ancora: “Non è stata solamente colpa mia e non è interamente colpa del club. Probabilmente ero un po’ troppo testardo in quel momento e mi sentivo un po’ duro. Ero un po’ infantile, a dire il vero, ma è qualcosa di cui non mi pentirò mai, e non cambierei mai quella situazione. È solo qualcosa che è successo. Forse doveva essere, chi lo sa? Ma mi sono sentito trattato ingiustamente perché non era quello che la gente pensa in termini di denaro. È pazzesco, ma probabilmente è stata l’ultima cosa a cui pensavo“.
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