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“Sono stati fatti degli errori, e come allenatore mi assumo la responsabilità dei miei. Per esempio, tutti i quattro capitani sono andati via. Ramsey aveva deciso di andarsene e sarebbe stato meglio per la squadra se fosse rimasto. La società aveva dei dubbi sul farlo rinnovare a certe cifre e lui voleva sentirsi valorizzato. Una questione prettamente e economica ed io non potevo essere coinvolto. Cech si è ritirato, volevo che Koscielny e Monreal rimanessero ma invece sono andati tutti e questo ha cambiato lo spogliatoio“. Questo è il racconto di Unai Emery, il quale ha raccontato al Guardian il tramonto della sua avventura all’Arsenal, terminata negativamente, a sua detta in seguito a varie cause interne non riconducibili ad una sola di esse.
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Nel corso della sottintesa intervista, Emery ha descritto nel dettaglio alcuni altri gravi problemi interni alla società, fra i quali una pessima comunicazione: “Sul mercato ci sono state delle divergenze, abbiamo preso Pepè anche se io avevo espressamente richiesto Zaha. Ozil? Ho parlato molto con lui, dovrebbe fare autocritica. Ho provato in tutti i modi ad aiutarlo. Un allenatore deve avere la forza di prendersi le responsabilità, di essere in prima linea. Io proteggo i calciatori e la società protegge me. Con Wenger era diverso, faceva tutto lui“.
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