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Cinque cittadini ivoriani risultano indagati per falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Fingendosi genitori di cinque giovanissimi calciatori ivoriani, minorenni all’epoca del loro ingresso in Italia, ottenevano prima il rilascio del visto di ingresso e poi il rilascio del permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare, consentendo l’ingresso nel territorio italiano dei ragazzini che venivano immediatamente avviati all’attività calcistica professionistica. Tre persone, tra le quali una dipendente del club Atalanta Bergamasca Calcio, dopo il ricongiungimento con i rispettivi coniugi, facevano entrare in Italia dei minorenni con un visto per il ricongiungimento familiare, spacciandoli per i loro figli. L’attività investigativa della Questura di Parma, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha consentito di accertare l’assoluta estraneità tra questi e gli asseriti figli introdotti in Italia attraverso il meccanismo del ricongiungimento familiare.
La Polizia ha sequestrato la falsa documentazione utilizzata dagli indagati e i quattro ragazzi presenti in Italia sono stati sentiti come persone informate sui fatti. Due erano approdati al Sassuolo Calcio e all’Atalanta, altri due ore militano in una Squadra di Serie D e nell’Us Lecce. Uno invece era stato tesserato nel Parma Fc per poi andare in prestito al Tps, squadra del campionato finlandese
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