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“Credo che il ministro Spadafora si trovi a gestire una situazione tutt’altro che banale: ha tutta la mia comprensione per la difficoltà delle decisioni da prendere, non mi permetto di giudicare”. Sono queste le parole del governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, intervenuto a “La politica nel pallone” su Gr Parlamento. “Abbiamo un Paese (la Francia, ndr) che ha dichiarato la fine della stagione, un Paese (la Germania, ndr) che vuole ripartire, altri che attendono – ha continuato Bonaccini – Io mi auguro che il campionato riprenda: mi piacerebbe da appassionato, tutti non vediamo l’ora di rivedere una partita, anche perché vorrebbe dire che la curva epidemiologica starebbe calando, ma non sono un indovino, non so proprio cosa succedera’. Dovranno decidere le autorita’ sulla base delle valutazioni degli esperti”.
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Sulla scelta di giovedì scorso di aprire i centri sportivi delle società calcistiche per gli allenamenti individuali, primo governatore a fare ciò, ha poi concluso: “Credo di aver fatto una scelta non particolarmente intelligente, ma di buon senso anche per la tutela dei calciatori. Io dovevo applicare le previsioni del decreto e ho pensato che, se per esempio Cristiano Ronaldo corresse in un parco a Torino, avrebbe dietro un assembramento di migliaia di persone. Lo stesso ragionamento vale a cascata per tutti gli sportivi. Mi sembra molto più sicuro far allenare i giocatori in centri sportivi chiusi: peraltro le società di Serie A della nostra regione mi hanno assicurato che non apriranno neanche gli spogliatoi, dunque i giocatori si alleneranno in un campo di calcio e poi torneranno subito a casa”.
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