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Arrigo Sacchi non ha lesinato critiche alle regole del corso allenatori di Coverciano, che attualmente prevede un numero minimo di partite giocate in Serie A, Serie B o Nazionale per poter accedere al corso del patentino Uefa di prima categoria, quello di maggior livello. “Mi sembra una situazione ridicola e assurda, una regola ingiusta che non capisco – spiega Sacchi alla Gazzetta dello Sport – Per essere un buon fantino devo essere stato un cavallo? Mi sembra un sistema tipicamente italiano legato al clientelismo, io ho giocato fino in quarta serie ma mi sembra di aver dato il mio contributo.”
L’ex tecnico del Milan e della Nazionale fa anche altri esempi: “Il figlio di Ancelotti è dovuto andare in Scozia per conseguire il patentino, dopo anni come secondo del padre al Real Madrid. Vi pare normale? Con queste regole oggi io, Klopp, Zeman, Mourinho e tanti altri non potremmo allenare.”
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