[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
“Noi dipendiamo dalla decisione che arriverà dal governo: il calcio sta contribuendo sul come riprendere, ma il quando deve dirlo il governo. La fase 2 deve esserci prima o poi, non solo per il calcio ma per tutto lo sport”. Demetrio Albertini, presidente del Settore tecnico della FIGC, in collegamento con Sky Sport 24 ribadisce che la data della ripresa, in primis degli allenamenti, non può essere stabilita dal mondo del calcio. “Fino ad oggi si è parlato tanto di quello che non si può fare, e quindi che fino al 3 maggio non possono essere consentiti gli allenamenti. Ma forse oggi il calcio ha bisogno di sapere se il 3 maggio si può ricominciare. Il calcio non è un mondo a parte, specie in una situazione del genere, e non è semplice poter immaginare di riprendere velocemente con quello che sta succedendo. Chi deve decidere, però, è chi sta monitorando la situazione, è il governo che deve dire se possiamo o non possiamo. Il calcio sta cercando di essere pronto nell’eventualità che si riprenda ma non esclude la possibilità di non ricominciare. L’azienda calcio sta cercando di essere pronta a qualsiasi decisione ma è chi ci governa che dovrà dirci quando e se si potrà riaprire”.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”248876″]
“Il calcio – insiste Albertini – sta cercando di confrontarsi al suo interno con se stesso, senza escludere gli altri sport e prendendo atto delle difficoltà con alcuni protocolli restrittivi per poter riprendere anche in Serie B e in Serie C”. L’ex centrocampista di Milan e Nazionale parla anche dell’Italia di Mancini e del rinvio al 2021 degli Europei. “E’ una squadra giovane, avremo un anno in più per mettere nelle gambe di questi ragazzi altre partite internazionali. E’ una squadra di talento e farà bene, sono giovani che possono stare tanti anni in Nazionale, come la generazione che ha vinto il Mondiale del 2006, e possono scrivere pagine importanti del calcio italiano. Glielo auguro tantissimo, magari già dal prossimo anno”. Protagonista nel Milan di Sacchi e degli olandesi (“Mi hanno dato la possibilità di crescere velocemente e di vincere, perchè senza campioni non si vince”), Albertini ammette di rivedersi in Tonali (“mi ricorda abbastanza ma non mi piacciono le etichette, e poi i centrocampisti sono cambiati rispetto alla nostra generazione”) mentre sul ritorno del Milan agli antichi fasti, commenta: “Dipenderà molto dalla dirigenza, ci vuole un progetto sportivo, non è solo il mercato a determinare le vittorie. Ci vuole sinergia e sembra invece che ogni anno si riparta da zero”.
[the_ad id=”676180″]