Morire di calcio, dieci anni fa. Oggi, 2 febbraio 2017, è il giorno del ricordo dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, ucciso nei pressi dello stadio Massimino di Catania, durante gli scontri tra tifosi etnei e forze dell’ordine, mentre si giocava il derby siciliano con il Palermo. Il club rossoazzurro, con una nota ufficiale sul proprio sito internet, ha voluto onorare la memoria di Raciti.
“Era un uomo coraggioso, caduto nell’esercizio delle proprie funzioni – si legge sul sito -, mentre faceva il proprio dovere. Rendiamo omaggio a un tutore dell’ordine ed esprimiamo vicinanza alla sua famiglia”. In mattinata, è arrivato anche il commento dell’amministratore delegato della società che milita in Lega Pro, Pietro Lo Monaco: “Filippo è un esempio che vive nel tempo. Il suo amore nei confronti della legalità è un patrimonio che va sempre difeso. Purtroppo, il calcio è vittima della violenza: ma è lo stesso sport che chiede di essere protetto e tutelato. Raciti ha sempre compreso questa esigenza e a lui andrà sempre la nostra gratitudine”.
Nel giorno dell’anniversario della morte di Raciti, inoltre, il segretario del Silp Cgil, Daniele Tissone, ricorda come ancora oggi il calcio sia investito da troppi episodi di violenza e che i problemi di allora non sono affatto risolti, specialmente a causa delle frange estreme del tifo organizzato: “Non uccidiamo Raciti una seconda volta – afferma Tissone -. Questo anniversario sia l’occasione per la classe politica di riflettere e per le società di rendere più moderni gli impianti sportivi, in modo tale da renderli più sicuri”.