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“Tutto mi porta a uscire dall’Italia, perché alla fine l’esperienza di Parigi per me è stata bellissima, mi ha arricchito calcisticamente e umanamente, mi sono sentito una persona migliore. E poi se voglio continuare a progredire come uomo devo cercare di fare un altro tipo di esperienza che non sia in Italia, perché già solo l’idea di imparare un’altra lingua, venire a contatto con altra gente e superare difficoltà di qualunque tipo, sono tutti step che ti danno tanta sicurezza. E io sento che sto bene quando capisco che faccio qualcosa per migliorarmi come persona e non solo come calciatore”. Sono queste le parole di Gianluigi Buffon in merito al proprio futuro.
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“Al mio procuratore ho detto di non guardare nel nord Europa perché non è uno dei miei desideri. È qualcosa che escludo a priori”, ha aggiunto il portiere a GQ, tornando sul suo addio alla Juventus. “Penso che finire la storia con la Juve fosse la cosa più giusta perché dopo 20 anni a questo livello e un rapporto di totale stima reciproca, credo che un giocatore come me non potesse stare in un posto con un determinato ruolo, come quello che ho avuto negli ultimi due anni, senza avere la motivazione per poterci stare dando il massimo – ha spiegato – Alla fine del primo anno e mezzo con molta lealtà ho detto alla Juve che non avrei rinnovato. Ora ho ancora voglia di sentirmi vivo, ho stimoli e fisicamente sto bene, quindi è giusto che provi o un’altra esperienza all’estero o un altro anno da protagonista da qualche parte”.
La futura destinazione, tuttavia, difficilmente sarà Parma: “Non ho sentito nessuno – ha svelato – Prima di tutto devo vedere se continuerò a giocare, perché ho detto che mi sarei preso venti giorni, poi in piena serenità deciderò se continuare e dove, o se smettere, perché sono abbastanza appagato dalla mia carriera che non ho bisogno di fare qualcosa in più, a meno che non me lo senta dentro fortemente. Sicuramente Parma e Juve sono le uniche squadre in cui potrei giocare in Italia, però se voglio qualcosa che mi possa fare crescere come persona, questo qualcosa me lo può dare solo l’estero”.
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