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Il campione del mondo 1982 Alessandro Altobelli esprime tutta la sua vicinanza alla città di Brescia, che lo ha “adottato” giovanissimo e risulta ora una delle zone maggiormente colpite in Italia dall’emergenza Coronavirus. “Soffro nel vedere la mia città d’adozione in questa situazione di emergenza – spiega “Spillo” ad Adnkronos – In tanti hanno perso i loro cari senza nemmeno poter dare loro un saluto. Sono convinto però che ci rialzeremo presto e ne usciremo più forti e uniti di prima”.
Altobelli, che a Brescia ha mosso i primi passi nel grande calcio, racconta anche il suo rapporto speciale con la città lombarda: “Sono nato a Sonnino in provincia di Latina e sono arrivato qui che ero un ragazzino, ho chiuso qui la mia carriera da giocatore e ho praticamente sempre vissuto qui, la mia famiglia è qui, i miei due figli e i miei due nipoti: Brescia è casa”. C’è anche l’appello di Altobelli, che si rivolge a tutta la popolazione: “Se vogliamo uscire da questo incubo il prima possibile dobbiamo restare a casa. Io non esco da un mese e malgrado abbia un giardino a casa, per solidarietà con chi non ce l’ha, non ci vado proprio. Mi auguro che lo Stato, una volta passata la bufera, si ricordi di medici e infermieri che rischiano la vita per salvarci.“
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