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Ronaldinho e suo fratello Assis possono tirare un sospiro di sollievo: fortunatamente non saranno perseguiti dalle autorità paraguaiane, le quali avevano intenzione di punire i due brasiliani dopo questi ultimi erano entrati nel paese con passaporti falsi. A riferire la notizia è lo stesso ufficio del Pubblico ministero, il quale sottolinea che i fratelli stanno collaborando con la giustizia fornendo informazioni, dopo aver ammesso di aver portato con loro documenti falsi: compariranno comunque davanti a un giudice per fornire la loro versione dei fatti. Nel mirino della giustizia invece l’uomo d’affari Sousa Lira e due donne paraguaiane, poste in stato di fermo ieri. L’accusa è quella di produzione di documenti falsi e associazione criminale: la sensazione è che tuttavia altre persone verranno coinvolte nell’inchiesta.
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