Leonardo Bonucci ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, commentando il suo ritiro dal calcio: “Ho fatto una carriera bella da antipatico, ma non ho mai messo una maschera. Sono sempre stato me stesso e, quando ho sbagliato, ho pagato le conseguenze. L’addio dalla Juventus? Una cicatrice che fa ancora male. Mi sarebbe piaciuto un finale diverso perché per me la Juve è sempre stata tutto. Dopo la rabbia iniziale ho riflettuto e rinunciare all’azione legale è stata la cosa giusta: l’amore resta intatto“.
Bonucci ha poi parlato proprio dei bianconeri: “Accontentarsi del piazzamento in Champions è impossibile quando giochi per la Juve. La rosa di oggi può competere con chi l’ha preceduta in classifica, Inter compreso. Il valore c’è, ma bisognava tenere alta l’attenzione dei momenti difficili. Thiago Motta? Mi piace molto perché ha personalità ed è diretto. Ha tutte le carte in regola per fare molto bene alla Juve, ma ha bisogno di tempo. Io ho avuto modo di apprezzarlo in Nazionale, fu prezioso a Euro 2012“.
Non poteva poi mancare un commento su Massimiliano Allegri: “L’ultima volta gli ho parlato a Udine, nel maggio del 2023. Probabilmente non lo inviterei per un caffè, ma se lo incontrassi al bar lo saluterei. Penso che si potesse gestire tutto in maniera diversa, ma ognuno si comporta come meglio crede. La lite in Juve-Palermo? Non la rifarei, è stata una reazione istintiva che avrei potuto gestire meglio. Le scelte invece sono state conseguenze di situazioni vissute che mi hanno migliorato come calciatore e uomo“. Infine, l’ex difensore ha svelato: “Visto che non ci sono riuscito da giocatore, sogno di alzare la Champions League da allenatore della Juventus. Magari con Chiellini come ad così il rapporto sarebbe sia professionale che d’amicizia. Prima però entrambi dobbiamo fare un determinato percorso“.