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Sidney Van Hooijdonk, neo-acquisto del Bologna, è stato presentato oggi pomeriggio in conferenza stampa. Una presentazione che è partita dalle sue caratteristiche: “Sono un attaccante, un 9 o un 11, visto che posso giocare anche da seconda punta. La cosa che preferisco è segnare, ma mi piace anche battere le punizioni”. Di seguito le sue dichiarazioni complete.
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SULLA MIGLIORE QUALITA’ – “La mia qualità migliore è il piede destro. E’ sempre stata un’abilità che mi rendeva superiore agli altri e mi sono allenato molto per migliorarla”.
SULLA SQUADRA – “Le prime settimane sono state ottime. La squadra e lo staff sono molto accoglienti. Sto imparando l’italiano piano piano. E’ stato emozionante indossare la maglia del Bologna anche se durante un’amichevole. Sono molto contento di aver segnato anche se prima ho fatto un errore, ma sono contento del gol”.
SULLA SCELTA – “Confermo che ci sono state diverse squadre interessate a me ma ho parlato con la mia famiglia e tutti erano d’accordo che l’Italia fosse una grande opportunità per la mia carriera. Conoscevamo Bologna e la sua storia. Ciò che mi ha spinto a venire qui è stato il fatto che ci siano diversi giocatori olandesi che qui sono cresciuti molto; questo mi ha spinto a venire qui, sapendo come il Bologna migliora i giocatori”.
SU SUO PADRE E MIHAJLOVIC – “Mio padre e Sinisa credo si siano incontrati una volta durate una partita ma prima della mia firma non si conoscevano. Questo non ha influenzato la mia scelta. Sono due grandi sui calci piazzati. Quando il Bologna ha puntato su di me sono andato subito a vedere su You Tube i video di MIhajlovic e ho pensato ‘Che classe!’. Credo di poter imparare tanto da lui, come da mio padre”.
SUL PERCORSO COL NAC BREDA – “Sono arrivato in prima squadra facendo tutti il percorso dalle giovanili. Ci sono stati alti e bassi in particolare l’anno scorso: per me è stato difficile giocare senza tifosi. Il Bologna ha un grande pubblico e questo ha influito sulla mia scelta. Inizialmente la scelta è stata difficile, perché potevo andare in Germania, ma poi ho visitato Bologna, Casteldebole, ho parlato con Bigon e ho deciso di venire qui”.
SULLA PRIMA STAGIONE IN ITALIA – “Sono molto giovane e ho fatto un passo importante. La Serie A per me è un grande salto. Vorrei segnare e giocare il più possibile ma non voglio dire numeri o dare obiettivi precisi. Parlando con l’allenatore ho capito su cosa posso migliorare”.
SU ARNAUTOVIC – “E’ un grande giocatore quindi se verrà a Bologna sarò molto contento”.
SUI MODELLI – “Mi piacciono Haaland e Lewandowski, perché sono attaccanti moderni: sono veloci e sanno trovare la via del gol in diverse maniere”.
SULLA PRESSIONE – “Non sento la pressione anche perché prima di venire qua ho parlato con la squadra e loro non si aspettano che io sia il numero 9 del Bologna. Mi daranno tempo e vedremo cosa succederà”.
SULL’AMBIENTE BOLOGNESE – “Il primo contatto è avvenuto circa un mese prima della fine della stagione. Ho subito pensato fosse una grande opportunità. Finita la stagione ho avuto i primi contatti con il direttore e Marco Di Vaio che sono venuti ad Amsterdam per parlare con me. Quando sono arrivato i giocatori con cui mi sono trovato meglio sono quelli olandesi, come Schouten, Denswil e Dijks, ma devo dire che De Silvestri e Sansone mi hanno accolto subito alla grande. De Silvestri mi sta insegnando l’italiano e sono in camera con Orsolini. Tutti mi stanno aiutando molto e per un giovane come me è molto importante”.
SU MIHAJLOVIC – “La prima volta che ho parlato con il mister ho avuto buone sensazioni. E’ stato inizialmente difficile per la lingua ma poi sul campo lui cerca di aiutarmi tanto, mi da spesso buoni consigli per aiutare l’istinto del gol. Mio padre mi ha detto di non avere paura, di essere fiducioso e credere in me stesso. Mi ha rassicurato perché diventerò il numero 9 del Bologna”.
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