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“Alla fine è la politica che dovrà darci indicazioni e fare una sintesi. Sembrava strano che un calciatore potesse andare a correre in un parco pubblico e non in un centro sportivo, poi è arrivata la circolare che cercheremo di ottemperare”. Sono queste le dichiarazioni dell’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci, intervenuto a “Tutti convocati” su Radio 24. Fenucci ha poi continuato ribadendo la posizione predominante di questo sport rispetto alle altre discipline: “Il calcio non si è mai messo in contrapposizione con altri sport, non dimentichiamo che lo sport vive per il 32% sulle tasse che provengono dal calcio. Siamo consapevoli che abbiamo un ruolo guida, la demagogia ci identifica come un settore di privilegiati. Il calcio non può essere trattato in questo modo, ci sono milioni di italiani che seguono il calcio con passione. E’ un’industria che fattura 14 miliardi di euro con l’indotto e merita rispetto per numeri e contenuti che genera”.
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Su una possibile ripartenza per il 18 maggio ha infine chiosato: “Al momento è difficile, abbiamo espresso linea unitaria della Lega che vuol tornare a giocare nel rispetto delle norme sanitarie. Rischio zero forse non c’è per nessuno, ma le condizioni di massima sicurezza vanno cercate. Il virus non andrà n vacanza ai Caraibi e non torna a settembre, dobbiamo convivere in una situazione sperando che sia migliorativa. Sappiamo già che parte della prossima stagione è compromessa, anche sotto il profilo economico. Ragionare solo sul 18 è sciocco”.
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