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Evaristo Beccalossi, ex calciatore dell’Inter e Dirigente della Nazionale, ha parlato a La Gazzetta dello Sport, raccontando vari retroscena della sua carriera e della sua vita. “Quando arrivai all’Inter volevo il numero 8, ma mi diedero il 10. Pensai a Mazzola, Suarez, Corso…cosa c’entravo io con loro? La Gazzetta fece un inserto, ce l’ho ancora a casa: in copertina io e Platini, il mancino e il destro. Cosa c’entravo io con Michel? Non sapevo mai come avrei giocato: arrivavo a San Siro carico e non toccavo palla, ero reduce da una settimana di serate e facevo solo numeri. Ero così. Gli psicologi dicono che sono pericoloso quando ho tutto sotto controllo. Ma se tornassi indietro non cambierei nulla. Io voglio morire ingestibile”.
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