“Vediamo come va il Consiglio dei Ministri. Il calcio qualcosa ha fatto, forse non abbastanza. Tutto è migliorabile. Una cosa è la certificazione, un’altra i parametri, gli indici che devi dare al notaio. Chiediamo rispetto e, dal canto nostro, ne portiamo moltissimo”. Con queste parole il presidente del Coni Giovanni Malagò è tornato sul tema dell’Authority che vorrebbe introdurre il Governo per il controllo dei conti delle società professionistiche. “Con Abodi vado d’accordissimo ma, come con tutti gli interlocutori, ogni tanto abbiamo idee diverse – ha proseguito Malagò nel suo intervento al programma ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1 – Non sono assolutamente contrario ai controlli, sono contrario che si facciano dall’alto senza conoscere le cose. Mi sembra giusto avere perplessità. Se uno fa una cosa nel tuo mondo senza renderti partecipe o senza sapere di cosa si tratta, non puoi essere felice. C’è un tema di sostanza e di forma”.
“Il passaggio di proprietà dell’Inter? È normale che se vai per certi mari, che sono quelli dei fondi di private equity, alcune cose possano accadere. Le dinamiche delle società con questo tipo di interventi sono legate a una massima valorizzazione dei profitti, vedi gli interessi che sono andati via come con un tassametro, oppure trovare un altro soggetto al quale rivendere la partecipazione”, ha commentto Malagò. “Se il campionato è stato regolare? Certo”, ha aggiunto.
Sulle Olimpiadi: “Quante medaglie vinceremo a Parigi 2024? Un sacco. Penso che potremo superare il record di 40 fatto a Tokyo. Il 30 maggio 2025 scadrà il mio mandato da presidente del Coni, ma sarebbe di buon senso che io restassi per Milano-Cortina 2026, anche vista la complessità di un’Olimpiade invernale. “Indagini su Milano-Cortina 2026? Non sono preoccupato. Non è una cosa che può far piacere, ma i soggetti indagati mi sembrano evidenti. Ci auguriamo che tutto venga chiarito il prima possibile“, ha aggiunto il numero uno dello sport italiano.