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Dopo aver addirittura parlato di un tentativo di “spionaggio industriale”, il Linz ha fatto ammenda delle sue colpe, ammettendo di aver violato le rigide normative austriache in materia di pandemia da Covid-19. Il club, primo nel suo campionato al momento della sospensione a metà marzo per l’emergenza sanitaria, era stato filmato in un video mentre si allenava nel suo centro sportivo senza il rispetto dei rigidi protocolli. “Ci siamo sentiti al sicuro e non abbiamo messo in pericolo nessuno – ha dichiarato Jurgen Werner, vice-presidente del Linz – E’ stata una cosa stupida, avremmo potuto aspettare ancora qualche giorno“. Secondo le normative varate dal governo, i giocatori avrebbero dovuto rimanere in piccoli gruppi di sei e osservare una distanza di due metri tra di loro durante le sessioni. Regole che il gruppo guidato dal francese Valerien Ismael chiaramente non ha rispettato”.
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Anche il tecnico si è scusato: “Erano quattro sessioni di allenamento durante le quali abbiamo voluto guadagnare slancio. E’ stato un errore, ma l’idea di base non era quella di ottenere un vantaggio. Abbiamo compreso il nostro errore e ci scusiamo per questo”. In Austria, il campionato riprenderà il 2 giugno; il Linz sta inseguendo il suo secondo titolo, il primo dal 1965.
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