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Una “bomba” per la diffusione del coronavirus nella provincia di Bergamo: questa è stata Atalanta-Valencia, partita di Champions League che si è disputata lo scorso 19 febbraio. Ne abbiamo la certezza grazie a un questionario realizzato dall’agenzia di data management Intwig, che ha confermato che oltre un quinto dei tifosi che erano presenti allo stadio San Siro svilupparono i sintomi del Covid-19.
“È stata la tempesta perfetta, un evento così è difficile da replicare: 36mila persone che si spostano tutte assieme da uno stesso luogo per assistere allo stesso evento”, ha affermato Aldo Cristarodo, fondatore e amministratore delegato di Intwig, ai microfoni di Fanpage.it. Ciò che avrebbe accelerato la diffusione del virus non sarebbe stata solo la partita in sé, bensì il viaggio da Bergamo a Milano in auto con gli amici o a bordo di pullman organizzati da parte dei tifosi orobici: “100-120 quelli che partirono”, ricorda Cristadoro. Considerano infine i luoghi di vendita dei biglietti, l’analisi ha rilevato che gran parte dei tifosi fosse concentrata nella zona urbana di Bergamo e nelle valli: 1.200 tifosi provenivano ad esempio da Nembro e Alzano, due dei paesi più colpiti dal virus.
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