Papu Gomez torna a parlare dei motivi della separazione dall’Atalanta e rivela alcuni dettagli che faranno discutere. “Gasperini ha cercato di aggredirmi fisicamente perché ho disobbedito a un’indicazione tattica – la sua confessione in un’intervista a La Nacion – Da quel momento ho detto basta“. Il riferimento è all’episodio del match di Champions contro il Midtiylland. “Mancavano dieci minuti alla fine del primo tempo e mi ha chiesto di giocare a destra, mentre io stavo giocando molto bene a sinistra. Sapevo che mi avrebbe fatto fuori durante l’intervallo ma nello spogliatoio ha oltrepassato il limite, cercando di attaccarmi fisicamente – dice l’argentino – L’aggressione fisica è intollerabile. Subito dopo ho chiesto un incontro con il presidente e gli ho detto che non avevo problemi a continuare, accettando di aver sbagliato: da capitano non mi ero comportato bene, ero stato un cattivo esempio, ma volevo le scuse di Gasperini”.
Ma Gomez afferma di non averle mai ricevute. “Nella riunione del giorno successivo io ho chiesto scusa alla squadra e all’allenatore, ma non ho ricevuto le sue. Dopo qualche giorno – sottolinea il calciatore del Siviglia – ho detto al presidente che non volevo continuare a lavorare con Gasperini all’Atalanta. Percassi mi ha detto che non mi avrebbe lasciato andare. E’ iniziato il tira e molla e alla fine ci ho rimesso io, finendo per allenarmi da solo con le riserve”.