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“Qualche settimana fa ci siamo ritrovati a Lissone per parlare di obiettivi comuni. Non c’è nessun corto circuito o preclusione nei confronti di nessuno. C’è massima collaborazione e penso che si raggiungono obiettivi se ci si confronta. Bisogna fare attenzione a non superare il limite di rispetto reciproco che fa parte dello sport in generale, non solo del calcio”. Così Carlo Pacifici, presidente dell’Aia, parla del rapporto tra allenatori e arbitri a margine del “Premio Fortunato” al Salone d’Onore del Coni.
Poi, tracciando un primo bilancio sulla stagione degli arbitri, Pacifici si dice soddisfatto “soprattutto dei giovani. C’è una forte spinta di rinnovamento, si sta chiudendo un ciclo e se ne sta aprendo un altro e sono contento della risposta che i giovani arbitri stanno dando. Sono contento, ma possiamo fare di più e meglio. Far parlare gli arbitri a fine partita? Non sono molto d’accordo, c’è stata l’apertura sul Var per spiegare le dinamiche dietro una decisione arbitrale e vediamo se ci sono le condizioni per ampliare questa comunicazione”, conclude.
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