Antonio Cassano ha concesso un’intervista a Sky Sport, esprimendosi riguardo più fronti. Di seguito le parole d’esordio del talento barese, per ciò che concerne alcuni rimpianti della sua carriera ed un possibile ritorno al professionismo: “Certo che li ho, ho 37 anni: il problema è che sto dimagrendo adesso, dovevo farlo 10 anni fa. Sarò anche il migliore talento degli ultimi anni, ma buttato via. Una cosa è cambiare, un’altra non volersi allenare e mandare a quel paese senza un perché tutti è un’altra. Io ho oltrepassato tante volte il limite. Rientrare? L’idea è magnifica, la prendo in considerazione: sarebbe meraviglioso. I figli ti cambiano la prospettiva delle cose: io coi miei figli, fossi stato quello di 20 anni, che insegnamenti avrei dato? Ma devo ringraziare mia moglie, mi ha dato una grande mano per farmi cambiare. Sono contento e orgoglioso di lei“.
Successivamente Cassano ha proposto un giudizio su Piero Ausilio, da lui giudicato un ottimo professionista: “Dopo che mi sono rasato, l’ho chiamato subito: per dieci secondi non ha parlato, non se l’aspettava. Devo ringraziarlo, ho intrapreso questa strada per merito suo: so come lavora, è il miglior ds in circolazione. Non si fa vedere, ma fa bene: ha scoperto grandi giocatori Kovacic, Lautaro, Maicon, Julio Cesar e altri. Per me è il numero uno, fa bene ad essere così“.
In chiusura Cassano ha proposto un’analisi sulle capacità straripanti di Ibrahimovic e Messi: “Il rapporto con Ibrahimovic era favoloso: preferiva giocare con me perché io ero a disposizione sua e come voleva lui. Impazziva a giocare con me, si allenava al 100%. Per me è il terzo attaccante più forte della storia dopo il Fenomeno e Van Basten: è stratosferico. Messi è migliore di Cristiano Ronaldo, è il mio idolo. Mi dicono che Messi abbia sempre giocato con fenomeni, gli unici sono stati Xavi, Iniesta e Ronaldinho. Invece è stato Messi a far diventare fenomeni tutti gli altri, ha valorizzato tutti: l’obiettivo di Ronaldo è solo far gol, Messi gioca e si diverte per la squadra“.