[the_ad id=”445341″]
Dopo il gol realizzato in occasione del match tra Antalyaspor e Trabzonspor, il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel ha mostrato il messaggio “100 giorni, 7/10” sul polso bendato. Un riferimento alle persone israeliane prese in ostaggio da Hamas a Gaza in occasione del conflitto israelo-palestinese. Il gesto non è affatto piaciuto al club turco, il quale ha sospeso il giocatore in quanto ha “agito contro i valori nazionali“, si legge sui canali ufficiali. Inoltre, la procura ha avviato un’indagine su Jehezkel – arrestato ma poi rilasciato -, accusato di “incitamento del pubblico all’odio e all’ostilità “.
“Non sono favorevole alla guerra, voglio solo che questo processo finisca” ha spiegato durante l’interrogatorio Jehezkel, come riporta l’agenzia di stampa turca DHA. Il giocatore ha inoltre negato le accuse: “Dal mio arrivo non mi sono mai occupato di politica né ho mai mancato di rispetto a nessuno. Volevo semplicemente sottolineare la necessità che la guerra finisca“. In Israele, come prevedibile, non è stata accolta con piacere la detenzione del calciatore, tanto che sui social sono arrivati tanti messaggi, tra cui quello dell’ex primo ministro israeliano Naftali Bennet, con scritto “Vergognati, governo turco“.
Dopo Jehezkel, è stata aperta un’indagine disciplinare contro un altro calciatore israeliano. Si tratta di Eden Karzaev, che milita nell’Istanbul Basaksehir dal 2023 ed è accusato di “avere violato le istruzioni disciplinari del club“. Sul suo profilo Instagram, ha infatti postato un messaggio scrivendo: “Portateli a casa ora“, in riferimento agli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas da 100 giorni. Secondo la tv di Stato Trt, il club avrebbe chiesto al calciatore di postare sui social una “difesa scritta”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]