“Quando un rapporto finisce è sempre un momento particolare. Chi fa questo mestiere sa che può succedere, è stata una decisione consensuale, non sempre le cose vanno come si pensa. L’ho sentito ed è tranquillo, probabilmente si prenderà un periodo di vacanza ma è voglioso di tornare perché è ancora giovane e ha ancora tanto da dare al calcio“. Queste le parole a Radio-Tv Serie A con RDS di Andrea Mancini a proposito della separazione tra il padre Roberto e la nazionale dell’Arabia Saudita. “È dispiaciuto, quando ha deciso di andare in Arabia ci credeva, credeva di poter fare un buon lavoro, secondo me ci sono state buone cose al di là dei risultati, in un calcio che è ancora indietro. Club o Nazionali? Penso sia prematuro, la sua carriera dimostra che lui è aperto a tutto, è stato in Arabia, allo Zenit, al Galatasaray, in Inghilterra, ovviamente deve trovare un progetto che lo appaga e in cui crede“, ha aggiunto Andrea Mancini, che è collaboratore tecnico del direttore sportivo del Barcellona Deco.
Proprio sulla sua esperienza in Spagna, Mancini jr. ha raccontato: “È una cosa nata quest’estate, quando le cose stavano cambiando alla Sampdoria. Mi hanno fatto parlare con Deco e ci siamo piaciuti subito, a lui serviva una persona giovane che gli curasse il mercato italiano e l’ho presa al volo. Sto vivendo un’esperienza unica, capita a pochi di poter lavorare nel Barcellona a 32 anni, l’ambiente è pazzesco, come lavorano loro con i giovani è qualcosa che nessun club al mondo nella storia ha mai fatto, mi sto facendo un bagaglio di esperienza che mi servirà molto per il mio futuro da direttore sportivo. Poi c’è il fatto che abbiamo iniziato benissimo, vincendo tante partite, e quindi c’è un’atmosfera bellissima“.
Poi ha aggiunto: “Flick non lo conoscevo personalmente, mi ha impressionato il modo in cui è entrato nella mentalità del Barcellona, che è diversa da altre realtà, tanto merito va a lui e ovviamente a Deco che ha saputo lavorare benissimo nell’ultimo anno e mezzo dopo le difficoltà economiche degli ultimi anni. È un progetto a medio termine, che però sta già dando frutti. Italiani nel Barcellona? Noi siamo vigili su tutti i mercati: in Italia il talento non manca quindi se in futuro ci sarà l’occasione di portare un giovane o un giocatore più maturo al Barcellona, ben venga“.