
La Procura tira fuori le trascrizioni delle chat: “Fratello, se entri mi serve un giallo”. Violato l’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva
Le scommesse sono una piaga del nostro tempo, e sono tornate ad esserlo dello sport. In particolare del calcio, dove dopo i casi riguardanti Tonali e Fagioli, ne è esploso un altro che tocca la cadetteria e pure la Serie A.
Già, perché parliamo della brutta vicenda che ha come protagonista Mamadou Tounkara, due presenze in Serie A con la Lazio tra la stagione 2013/2014 e quella 2016/2017. Oggi l’attaccante con doppio passaporto, spagnolo e senegalese, è senza squadra dopo che il Guidonia (primo nel Girone G di Serie D) ha rescisso il contratto in conseguenza alla squalifica di 10 mesi inflittagli dal Tribunale federale per scommesse illecite.
Tounkara voleva scommettere sull’ammonizione di Martini in Catanzaro-SudTirol
Tounkara aveva negato di aver provato a corrompere un suo ex compagno di squadra, ovvero Jacopo Martini del SudTirol, tuttavia il comunicato emesso dallo stesso Tribunale federale lo sbugiarda completamente.
In esso è infatti contenuta tutta la trascrizione delle chat whatsapp e signal (su signal Martini non avrebbe mai risposto) tra lui e il centrocampista della squadra allenata da Castori. In sostanza Tounkara voleva che Martini si facesse ammonire “strumentalmente” durante la gara col Catanzaro dello scorso 27 ottobre, “così – come recita il dispositivo – da poter scommettere su detta circostanza e lucrare illecitamente la vincita“.
Tounkara a Martin: “Se entri mi serve un giallo”. Dieci mesi per violazione dell’art.4 del Codice di Giustizia Sportiva
“Fratello se entri mi serve un giallo”, il testo di uno dei messaggi inviati da Tounkara a Martini. Il quale ha resistito – contro il Catanzaro è entrato a dieci minuti dalla fine e non si è fatto ammonire – e, inoltre, da come traspare dai comunicati, sarebbe stato proprio lui a fare presente alla sua società del tentativo del suo ex compagno di squadra. Il SudTirol ha poi riportato il tutto alla Procura, che fatte le dovute indagini, si è pronunciata dando 10 mesi di sospensione al ventinovenne ex Lazio.

Dieci mesi per violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva. In base ad esso, “tutti i soggetti appartenenti all’ordinamento sportivo sono tenuti all’osservanza dello Statuto, del Codice, delle Norme Organizzative Interne FIGC (NOIF) nonché delle altre norme federali e osservano i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”.