Ospite a Radio Anch’io Sport, Carlo Ancelotti ha rilasciato una lunga intervista in cui affronta vari temi. Futuro in Serie A?
Re Carlo, Carlo Magno, Carletto: tanti soprannomi per un unico protagonista, l’allenatore più vincente nella storia del Real Madrid. Non solo colui che ha vinto più Champions League in assoluto, incluse due quando allenava il Milan, ma anche il primo e unico tecnico nella storia ad aver trionfato nei cinque principali campionati d’Europa. Semplicemente, Carlo Ancelotti.
Il suo palmares vanta 31 trofei vinti da allenatore, ai quali se ne aggiungono altri 14 conquistati da giocatore. Insomma, una carriera straordinaria che lo consacra come uno dei migliori di sempre.
Ospite della puntata del podcast di Rai Radio 1, Ancelotti ha affrontato varie tematiche, spaziando tra temi caldi e attuali e il suo futuro. Si è soffermato anche sul campionato italiano, finora combattuto dalle squadre in cima alla classifica, ma ha anche criticato gli impegni eccessivi che rendono troppo fitto il calendario stagionale.
“Il campionato italiano è avvincente, ci sono tante squadre davanti – ha esordito l’allenatore dei Blancos parlando della lotta Scudetto – L’Inter è la più collaudata con una rosa competitiva, l’Atalanta è lì e il Napoli è rinato con il lavoro di Conte”, ha concluso.
Un riferimento anche al periodo rocambolesco che sta affrontando il Milan, con l’esonero dell’ormai ex allenatore Paulo Fonseca, sostituito dal suo connazionale Sergio Conceição: “L’esonero dell’allenatore è parte del suo lavoro. Quando ci sono problemi nella squadra la responsabilità ricade solo sull’allenatore – ha spiegato Ancelotti – Non è giusto, ma purtroppo è così”.
E sulla possibilità di allenare la Roma? Ecco le sue parole
Da giocatore ha trascorso cinque anni in giallorosso, ma la carriera da allenatore di Carlo Ancelotti sembrerebbe essere lontana dall’Italia e dalla capitale, almeno per il momento.
“Sono molto legato alla Roma, dove ho sempre ottimi ricordi, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Per ora sto bene qui al Real Madrid e non penso al mio futuro – ha subito sviato l’allenatore – Non sarò mai sulla panchina di una Nazionale. Mi piace allenare tutti i giorni”, ha poi chiuso il discorso.
Sugli impegni stagionali è stato molto diretto: “Così non si può andare avanti, con partite ogni tre giorni tutto l’anno. Questo mette a rischio la salute dei giocatori, con tanti infortuni“.