
Non c’è soltanto Motta a mettere nei guai la Juventus: 200 milioni di problemi, così i bianconeri finiscono nei guai
Le critiche a Thiago Motta? Inevitabili con una Juve fuori dalla Champions, dalla Coppa Italia e con il quarto posto in campionato pesantemente in bilico. Il tecnico arrivato in estate dal Bologna, tra le responsabilità che gli si possono addebitare, ha quella di imbarcarsi in analisi postgara spesso monocorde, con parole e concetti che si ripetono, con un continuo richiamo al lavoro, al miglioramento: non esattamente da Juve, insomma, per l’idea che tutti hanno della Vecchia Signora. Poche volte c’è stato uno strappo almeno verbale, che non sarà nel carattere ma che ogni tanto servirebbe. Le parole dopo l’uscita dalla Coppa Italia ai rigori con l’Empoli sono parse toste ed efficaci al tempo stesso.
Fin qui l’allenatore. Ma quando si chiama in causa il silenzio della società come una sorta di colpevolizzazione muta dell’uomo seduto in panchina, beh, allora qualcosa da dire ci sarebbe. E forse anche più di qualcosa. Da dove si può cominciare? Dal pacchetto da 150 milioni che comprende Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez. Quale di questi giocatori ha assicurato un rendimento che desse senso ai 60, 50 e 40 milioni spesi? Nessuno. Colpa di come li sta utilizzando l’allenatore? Lo stesso che ha valorizzato Zirkzee, Ndoye e Lukumi a Bologna? Possibile sia solo questo e non si debba mettere in conto anche un salto mal assimilato?
E cosa dire di Di Gregorio, che non sembra a conti fatti un portiere così distante e superiore da Perin, e che è stato preso con Szczesny ancora in casa, arrivando a spendere 18 milioni per prenderlo e 6 per liquidare il polacco: a conti fatti 24 milioni per il portiere che poteva essere bloccato e portato dentro un anno dopo, indirizzando l’attuale vice a Barcellona verso la naturale scadenza, non sarebbe stata follia. E anche per imbarcare Thiago Motta al suo ingaggio va aggiunta la buonuscita riconosciuta dalla famiglia Elkann a Max Allegri per arrivare a mettere insieme uno stipendio da tecnico top avendo uno al primo salto vero tra le big (10 milioni e dintorni).
Che Juventus sarà? Anche Giuntoli sotto accusa
Il mercato di gennaio è ancora tutto da giudicare, ma Kolo Muani a parte (e attenzione, il francese è a secco da un mese), la sensazione è che i vari Kelly, Veiga, Alberto Costa, non siano giocatori in grado di tenere botta mentre un club di tale lignaggio naviga in mare agitato. Il giudizio è temperamentale, quello tecnico lo lasciamo a chi qualche perplessità alla domanda “sono da Juve?” l’ha mostrata.

La sensazione è che Thiago Motta, che resti o vada via, ad un certo punto troverà la sua strada: ricordiamo che il Psg, dove ha cominciato nelle giovanili, lo ha sempre lasciato andare considerandolo un predestinato al futuro. Il tema è che Juve sarà e quale strada deciderà di prendere. Con l’enorme nodo Vlahovic, con un bel pezzo di prossima stagione già economicamente impegnata dalle spese fatte in questa, con la caccia alle plusvalenze, ma giocatori come Yildiz e Cambiaso, per citarne due, che da questa stagione escono ridimensionati perché finiti dentro ingarbugli tecnici di cui è difficile dire se siano solo artefici o sopratutto vittime.