Il centrocampista inglese può ripartire dalla Serie A e dal club lariano dopo due anni di stop: una vita difficile alla ricerca della serenità
Dele Alli al Como. Ecco l’ultima scommessa del club più hollywoodiano della Serie A che si gioca una carta da film. Il centrocampista inglese svincolato e praticamente inattivo da quasi due anni era in tribuna nel match contro la Roma e come confermato a fine gara si allenerà con i lariani da dopo Natale per poi valutare cosa fare. Ma l’intenzione di offrire una mano, un braccio intero, per l’ultima chance di rilancio dell’ex Tottenham c’è.
Una vita ai margini quella di Alli, mentre il talento spontaneo posseduto nei piedi avrebbe potuto regalargli molto altro. Non soldi, o almeno non solo soldi, quelli sono anche arrivati insieme alla fama e anche a 37 partite e 3 gol con la maglia della nazionale. Pochi rispetto alle potenzialità che da ragazzino ne hanno fatto uno degli straordinari talenti del calcio inglese.
Quello che è mancato a Dele Alli finora sono state la serenità, l’equilibrio, una vita regolare che potrebbe sembrare una noia mortale, ma che nel suo caso gli avrebbe regalato una carriera diversa e una stabilità che probabilmente resta l’obiettivo irraggiungibile alla soglia dei 30 anni. E forse la felicità che un bambino, un ragazzo avrebbero meritato e meriterebbero. E invece a Bamidele Jermaine in arte Dele è toccato tutt’altro.
Dele Alli, il film di una vita pazzesca alla ricerca della serenità
Bisogna pensare a quelle vite “maledette”, ai margini, per capire la sua. L’abbandono della madre biologica dedica all’alcool, l’abuso subito a 6 anni ad opera di un’amica della mamma e lo spaccio a 9, in strada a dribblare i rischi enormi che si corrono in certi ambienti: altro che gli avversari in campo al palla al piede, quello è uno scherzo. Di là c’è il dramma. E così Alan e Sally Hickford, genitori di un giovane calciatore che giocava con lui all’MK Dons diventano una sorta di ancora di salvezza: Dele li considerava genitori adottivi, anche se in realtà non lo adattarono mai.
Eppure quando nel 2015 firmò per il Tottenham Dele era il talento incoronato ovunque in giro per l’Inghilterra. Sette stagioni sugli scudi, fermando la corsa del Chelsea di Conte con una doppietta e il Real Madrid in Champions, dopo essere stato insignito del premio di Giovane dell’Anno nel 2016. Ma a fermare la sua corsa con gli Spurs sarà proprio Conte, al suo arrivo, dopo che anche con Mourinho non scoccò la scintilla.
E da lì è come se si fosse creato un corto circuito nel percorso di Alli. Sonniferi, alcool, depressione, uno psicologo per uscire dal tunnel o almeno provarci. All’Everton Dele è sparito, al Besiktas è arrivato e si è rotto per decidere di fermare tutto e tornare in Inghilterra. Era il febbraio 2023 ed è finita lì. Il film di una vita pazzesca come la sua può ripartire sul ramo del lago di Como. Magari sarà il posto dove trovare magicamente quella serenità vissuta come una chimera. Se la cometa di Halley si dice sia visibile all’uomo massimo due volte nella vita, anche Dele Alli ha la sua: gli basterebbe incontrarla anche una volta soltanto.