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“Sto lavorando in sintonia con il presidente e il vicepresidente dell’Aia. Stiamo operando un ringiovanimento importantissimo. Veniamo da giorni difficili e siamo vicini alla Federcalcio. Si chiede di puntare sui giovani con coraggio e qui si punta sui giovani e si ha coraggio. Abbiamo bisogno di aiuto, quindi se qualche giovane sbaglia non bisogna massacrarlo perché un giovane deve passare dagli errori“. Queste le parole di Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, nel corso di una conferenza stampa all’interno del Museo del calcio di Coverciano. “Stiamo lavorando per avere meno errori possibili e quelli che si stanno commettendo non dipendono solo da gioventù e inesperienza, riguardano tutti, anche arbitri più esperti. Se abbiamo arbitri di qualità ne beneficerà tutto il calcio italiano” ha sottolineato Rocchi.
“Abbiamo bisogno di quanti più Orsato possibili che ci rappresentano anche fuori dall’Italia. Abbiamo una Nazionale azzurra che ci unisce ma bisogna fare il tifo anche per quella che veste in giallo, quella degli arbitri” ha aggiunto Rocchi. Il designatore ha inoltre precisato quanto sia stato importante far partecipare ai raduni arbitrali anche gli osservatori della categoria. Rocchi ha anche spiegato come sui 51 arbitri a disposizione della CAN, 44 hanno già arbitrato in stagione in serie A. “Stiamo cercando di avere una linea con il resto d’Europa – ha aggiunto Rocchi -. Il nostro direttore di gara dirige in serie A ma deve essere pronto un giorno ad arbitrare in Champions League. Abbiamo ridotto moltissimo il numero di rigori assegnati e siamo sempre comunque la nazione (nei top campionati europei, ndr) che ha fischiato il maggior numero di rigori. Dico bravi ai ragazzi perché hanno preso una linea in questo senso da inizio campionato e la stanno seguendo“.
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Sul numero dei cartellini invece, Rocchi ha puntualizzato: “Siamo un campionato severo ma la tendenza alle ammonizioni è lineare. Abbiamo la media di espulsioni più alta” in Europa “insieme al campionato francese. Sono sorpreso dalla media rigori della serie B soprattutto perché quest’anno è stato introdotto il Var“. Proprio sul Var si è poi soffermato il designatore arbitrale: “Ho visto il gol che ha subito ieri l’Under 21 azzurra ed è il perfetto spot per questo strumento, non si può tornare indietro. Sono il più grande sostenitore della Var e della tecnologia ma va usata con una linea il più possibile coerente. Puntiamo a una specializzazione su questo ruolo e sempre di più a una scissione del ruolo di chi fa l’arbitro e di chi è al Var“.
Il presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange, ha fissato come obiettivo quello di creare delle graduatorie dei tecnici che sono al Var. Sul tema, Rocchi ha anche dichiarato che a luglio 2022 ci sarà un corso di qualifica sul Var, a cui si potranno iscrivere gli ex arbitri o arbitri dismessi, con l’obiettivo di avere varisti specializzati e professionisti. Il designatore ha anche mostrato l’ormai celebre episodio del rigore non fischiato per fallo di Ranocchia su Belotti, ammettendo l’errore del Var, aggiungendo che i protagonisti (Guida direttore di gara, Massa alla Var) erano due dei migliori direttori di gara a disposizione dell’Aia. “Ci tengo a ringraziare, per questo percorso che stiamo facendo, i nostri arbitri internazionali che hanno lasciato alcune volte spazio a colleghi più giovani ma anche i club di serie A e B che stanno accettando questo progetto di ringiovanimento” ha concluso Rocchi.
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