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Due settimane fa in Turchia si è assistito ad un fatto che ha fatto parlare di sè in modo negativo. L’aggressione all’arbitro Halil Umut Meler ha portato alla sospensione del campionato di calcio turco, voluta da federazione in questione per prendere i provvedimenti necessari. Faruk Koca, 59enne patron della squadra turca era stato inizialmente punito con cinque partite da disputare a porte chiuse e 65 mila euro di multa oltre a cinque anni di interdizione.
L’Ankaragucu e’ stato punito con cinque partite da disputare a porte chiuse e 65 mila euro di multa oltre a cinque anni di interdizione per il presidente, che pero’ non potra’ mai piu’ ricoprire cariche ed essere tesserato in quanto la sanzione supera i tre anni. I guai, pero’, potrebbero non essere finiti qui per il focoso numero uno della squadra della capitale: dopo la giustizia sportiva si attende ora si che il procedimento penale aperto dalla procura di Ankara faccia il proprio corso. Koca era entrato in campo al termine del match casalingo contro il Rizespor, terminato 1-1 in seguito a un discusso rigore assegnato dall’arbitro nel recupero.
Al triplice fischio, il patron dell’Ankaragucu scese in campo e colpi’ l’arbitro con un pugno sotto lo zigomo. Rimasto a terra, il direttore di gara era stato anche raggiunto da alcuni calci sferrati da altre persone vicine al presidente della squadra, immagini che hanno fatto il giro del mondo. Koca dal 2002 al 2011 era stato eletto parlamentare nelle liste dell’Akp, partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, all’epoca premier. Lo stesso Erdogan ha condannato senza mezze misure l’episodio e il partito ha espulso Koca, rimasto iscritto pur non rivestendo cariche da piu’ di dieci anni.
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