
Bruno Pizzul - Foto IMAGO
Il mondo dello sport italiano piange la scomparsa di Bruno Pizzul. Lo storico giornalista friulano, voce per oltre un decennio delle partite degli Azzurri, è deceduto questa mattina all’ospedale di Gorizia all’età di 86 anni. Nella sua lunga carriera in Rai, iniziata nel 1969, Pizzul è stato telecronista della Nazionale italiana dal 1986 al 2002, facendo sognare un intero Paese con la sua voce durante le notti magiche di Italia ’90 e non solo.
Al suo attivo conta ben cinque edizioni dei Mondiali e quattro degli Europei, ma lasciò il segno anche come giornalista nella conduzione di Domenica Sprint e la Domenica Sportiva. Si ricorda inoltre per la sua telecronaca della finale di Coppa dei Campioni del 1985, quella Juventus-Liverpool segnata dalla tragedia dell’Heysel. La sua ultima apparizione da telecronista della Nazionale fu il 21 agosto 2002, in occasione dell’amichevole a Trieste tra Italia e Slovenia, persa 0-1 dagli Azzurri. Avrebbe compiuto 87 il prossimo 8 marzo.
Bruno Pizzul, una voce inconfondibile
Bruno Pizzul era nato a Cormons, in provincia di Udine, nel 1938 e prima di intraprendere la carriera da giornalista aveva mosso i suoi passi da calciatore nelle serie minori. Tra le squadre in cui ha militato da professionista si ricorda il Catania, che lo ingaggiò nel 1958 dopo essere passato nelle giovanili della Cormonese e della Pro Gorizia. Poi una parentesi all’Ischia, nella ‘sua’ Udinese e infine nel Sassari Torres, prima di concludere la carriera a causa di un infortunio al ginocchio. Laureato in giurisprudenza, nel 1969 entrò in Rai grazie ad un concorso. Negli ultimi anni era tornato a vivere in Friuli, con cui non aveva mai interrotto i rapporti, e continuava a gestire una rubrica di calcio sul Messaggero Veneto, oltre ad alcune sporadiche comparse in altre testate anche televisive e radiofoniche.