Ignazio Abate alla vigilia di Porto-Milan, semifinale di Youth League, in programma domani sera alle 18.00 al Centre sportif de Colovray, ha parlato ai microfoni di Milan TV: “Siamo orgogliosi e felici di poter giocare queste partite e affrontare squadre straniere con mentalità diverse e settori giovanili di primo livello. Per noi è motivo di crescita e motivazione fare le Final Four per il secondo anno di fila. Domani andremo a giocare lì per vincere, ci faremo valere”.
Il tecnico della primavera rossonera ha poi parlato dei suoi ragazzi e di quello che si aspetta da loro: “E’ un grande gruppo, perchè abbiamo grande mentalità e siamo uniti tutti. Ho la fortuna di allenare ragazzi ambiziosi e con voglia di vincere, visto che siamo in lotta anche per i play-off scudetto quindi abbiamo anche altri obiettivi, è una stagione che ha ancora tanto da dare e da dire”.
Il focus di Abate poi va sul capitano della sua primavera, Kevin Zeroli: “Scegliere il capitano è stato semplicissimo, per il ragazzo che è. Ce ne sono altri come lui, ma lui si è imposto già dall’anno scorso giocando sotto età con il suo comportamento, grande qualità e professionalità. È qui da quando ha 8 anni, ha fatto tutto il precorso nel settore giovanile, ha il Milan nel cuore, nelle vene, dà tutto per i compagni ed è sempre solare e positivo anche fuori dal campo. Spero un giorno di vederlo in grandi palcoscenici”.
Sempre parlando di Zeroli e di altri membri dello spogliatoio, Abate sottolinea come ormai tanti di loro abbiano assaporato la prima squadra, talvolta giocando anche spezzoni di partita: “È la conseguenza del lavoro degli anni passati. L’anno scorso abbiamo preso il rischio di giocare con una primavera molto sotto età, abbiamo lottato per la salvezza e il gruppo è cresciuto. Quest’anno si sono imposti nella categoria con grande spessore, vederli debuttare in prima squadra in grandi palcoscenici, specie a San Siro, è un’emozione indescrivibile. Affacciandoti alla prima squadra cresci a 360 gradi, hai a che fare con uomini di primo livello che lottano per grandi obiettivi, ti fanno capire come interpretare la professione nel quotidiano, acquisisci una consapevolezza diversa. Bruciano le tappe e i risultati si vedono anche in primavera”.
Dopodiché parla della sua esperienza e di cosa è cambiato rispetto al suo esordio in panchina: “Sono cresciuto molto e ho apprezzato a studiare avversari, questo mi ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista. Sono stati due anni di grande lavoro, è come allenare una prima squadra per me”.
Infine lancia la sfida agli avversari del Porto: “Grande qualità, i portoghesi sono forti e lo sappiamo hanno un grande settore giovanile. Abbiamo già incontrato il Braga e li ho visti con più malizia forse, ma anche i miei ragazzi hanno grinta ed entusiasmo, ci arriviamo bene e sarà una grande partita”.