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Gennaro Gattuso è stato presentato in conferenza stampa come nuovo allenatore della Primavera del Milan, l’ex centrocampista ha parlato con i giornalisti insieme a Fassone e Mirabelli.
Fassone, dirigente sportivo della società rossonera, ha commentato la scelta di Gattuso: “Idea nata rapidamente, senza alcuna strategia. Mi ha trasmesso immediatamente tutto ciò che trasmette ai tifosi, ha accettato il ruolo con un entusiasmo da ragazzino e ci darà una mano enorme”. e Mirabelli ha aggiunto: “Portare Rino a casa è una cosa veramente fantastica ma la genialata l’ha avuta Fassone. Io ho solo avuto il merito di chiamarlo e parlarci”.
Gattuso non ci ha pensato molto nel ritornare nella società in cui ha vinto tanto e per cui è un vero e proprio simbolo, mettendo in chiaro subito quello che sarà il tipo di lavoro: “Avevo già parlato con altre squadre quando è arrivata la chiamata tre settimane fa, ma ho incontrato i dirigenti dopo quattro-cinque giorni. Sono orgoglioso di essere tornato nella mia casa, mi aspetta un lavoro difficile. Ma chi mi conosce sa, faccio sempre tutto al massimo. Sono un martello pneumatico, stresso sempre tutti”.
Un cambio nella propria carriera che vedrà Rino confrontarsi con giocatori più giovani: “Nei miei ragazzi non voglio vedere superficialità. Vedo tanti giovani che giocano a calcio in questo modo, invece dev’essere un privilegio. Da Montella ho solo da imparare, ha una tipologia totalmente diversa dalla mia e ho voglia di mettermi in gioco” .
Un nuovo inizio dopo stagioni difficili per il nuovo allenatore: “Sono stati anni difficili, ho lavorato in condizioni dure. La scelta di tornare qui, in una società nuova e che mi ha voluto fortemente, non è un passo indietro. Mi sono arrivate tante telefonate, qualcuno mi ha dato dello “scemo”, qualcuno mi ha fatto complimenti. Ma a me piacciono cose che mi fanno provare emozioni”.
L’obiettivo di Gattuso è quello di insegnare calcio e lo chiarisce subito ai microfoni della conferenza stampa: “Parto da un aspetto che ho toccato con mano in questi due anni: quando arrivano giovani in prima squadra è un altro sport, l’obiettivo è regalare al Milan qualche prodotto già pronto per il salto. Non vado alla ricerca del risultato, mi interessa farli stare bene in campo“.
Ultime parole per Montella: “Alleno la Primavera, a lui auguro il meglio. Penso di non essere pronto per allenare una squadra così importante. Conoscendolo, non si preoccupa di me (ride, ndr)” e Donnarumma: “Gli consiglio di restare e diventare una bandiera del Milan, dovrebbe essere una cosa stimolante per lui chi ha ancora 20 anni di carriera. Da tifoso spero rimanga in questa squadra”.