Sono tutti giovani, di età compresa tra i 19 e i 23 anni, i primi sei denunciati per l’aggressione scattata lo scorso 30 ottobre a Fiesole (Firenze), all’esterno del campo sportivo ‘Poggiolini’, ai danni dei calciatori della formazione juniores della Rondinella Marzocco, che aveva appena vinto la partita contro la squadra di casa. Dei sei denunciati, quattro sono calciatori del Fiesole e due spettatori, uno dei quali calciatore di un’altra società. Sono stati individuati quali presunti componenti, insieme ad altre persone in via di identificazione, del gruppo che, al temine dell’incontro calcistico hanno aggredito la squadra e l’entourage della Rondinella. Gli indagati dovranno rispondere dell’ipotesi di reato di percosse e lesioni personali aggravate dall’aver agito in più persone riunite e in occasione di manifestazioni sportive. Per loro, intanto, è stata già avvitata la procedura per l’emissione del Daspo da parte della questura di Firenze.
Dalle indagini, tuttora in corso e coordinate dalla procura di Firenze, è emerso che quel sabato pomeriggio, già sul campo da gioco si era verificato un tafferuglio tra i giocatori della Rondinella e del Fiesole a seguito del quale l’arbitro aveva espulso alcuni giocatori del Fiesole nonché il portiere della Rondinella. Calmati apparentemente gli animi, tutti i giocatori avevano raggiunto gli spogliatoi. Dopo essersi preparati, i calciatori della Rondinella, accompagnati da genitori e familiari, erano usciti dall’impianto dove un folto numero di persone, posizionate e raggruppate tutte su un lato della strada, avevano iniziato ad inveire nei loro confronti, rivolgendo loro provocazioni verbali e sputi, passando poi alla vie di fatto all’indirizzo di due giocatori della Rondinella; questi ultimi, colpiti con un bastone e con un casco, riuscivano ad allontanarsi e ad andare in ospedale dove i medici gli riscontravano lesioni giudicate guaribili in 3 e 7 giorni. Coinvolti anche l’allenatore della Rondinella, ferito con 5 gironi di prognosi e, fortunatamente senza conseguenze, anche una madre che, nell’allontanarsi velocemente con il figlio verso la propria autovettura, veniva urtata su un fianco.