Maurizio Viscidi, coordinatore delle nazionali giovanili maschili della Figc, ha commentato il trionfo della Nazionale Under 17 di Massimiliano Favo dell’Europeo di categoria ai microfoni di ‘Palla al Centro‘ su Rai Radio 1 Sport: “Un orgoglio incredibile perché abbiamo vinto l’Europeo giocando a calcio, un calcio tecnico e propositivo. Riuscire a mettere sotto il Portogallo sul piano del gioco e andare a ricercare il secondo e terzo gol dopo il vantaggio significa un cambio di mentalità che è fondamentale per rinascere come calcio italiano”.
La vittoria dell’Europeo Under 17 arriva dopo il successo continentale dell’Under 19 e la finale mondiale raggiunta dall’Under 20, segno che il lavoro svolto fin qui è stato più che ottimo: “Sono davvero contento di questo, sono risultati che vengono da lontano. È tutto il Club Italia che fatto un lavoro straordinario, un lavoro che molte volte non si vede e che nel giro di un anno abbiamo avuto modo di concretizzare. Vedrete che presto ci divertiremo in Nazionale maggiore con questi giovani che si stanno imponendo a livello europeo e mondiale”, dice con enfasi il coordinatore Viscidi.
“Il messaggio importante di questo Europeo è vedere la qualità dei nostri giocatori rispetto agli altri giocatori in Europa. Significa che il talento lo abbiamo. Troppe volte poi questi giocatori non trovano spazio nelle prime squadre. Fino all’Under 19-20 otteniamo dei risultati eccezionali e poi c’è un salto, in cui i giocatori non riescono a colmare la distanza tra il settore giovanile e la prima squadra. C’è un vuoto anagrafico, perché a 19 anni non puoi essere subito pronto a giocare in prima squadra. Le seconde squadre sarebbero molto utili. In più i tecnici delle prime squadre utilizzano molto spesso i giovani solo come sparring partner, mentre andrebbero valorizzati. E poi ci sono troppi stranieri di medio-bassa qualità. C’è un po’ di esterofilia: a me piacciono i giocatori stranieri, ma devono essere dei talenti. Invece ci sono tanti stranieri che sono giocatori normalissimi”, prosegue Viscidi parlando della situazione generale dei giovani nei campionati italiani.
Infine conclude guardando al futuro dei protagonisti di questo Europeo ed elogia il loro tecnico, Massimiliano Favo: “Non abbiamo solo Camarda. Abbiamo Mosconi, Liberali, tutti giocatori che hanno capacità nell’uno contro uno. Se tra quattro anni li ritroviamo piatti, vuol dire che è colpa della nostra metodologia. Ora, a 17 anni, l’uomo lo saltano. Se continueremo ad esercitarli e a spronarli su questo, a 21 anni salteranno l’uomo ancora meglio e faremo la differenza. L’allenatore Favo è stato straordinario nel mettere in pratica delle idee che sto già portando avanti da qualche tempo. I moduli di gioco non esistono più, esistono delle funzioni, in cui bisogna costruire da dietro, invadere l’area, riconoscere gli spazi. È un calcio completamente diverso quello posizionale-relazionale, fatto non più di schemi, ma di principi e di grande libertà cognitiva. Bisogna formare dei giocatori pensanti e in questo Favo è stato straordinario”.