La Federvolley ha diramato una nota in merito alle proposte fatte dalla LIVB. La Lega Italiana di Beach Volley ha infatti diramato nei giorni scorsi un documento dal titolo “COVID-19 #ripartiresicuri – consigli & suggerimenti”, in cui esponeva proposte, procedure e comportamenti che dovrebbero regolare l’attività sulla sabbia. La FIPAV tiene a precisare che “tali proposte, oltre a non avere alcun valore ufficiale, risultano allo stato attuale essere intempestive e fuorvianti, in quanto i criteri di sicurezza da adottarsi per la ripresa delle attività federali di allenamento (al momento esclusivamente individuale) saranno comunicati alle Società sportive dalla Federazione Italiana Pallavolo in questi giorni, solamente dopo completate le verifiche delle Istituzioni e gli Enti competenti alla luce delle recentissime disposizioni in materia”.
“Non occorre soffermarsi su quanto possa risultare dannoso e pericoloso, soprattutto in questo delicato momento, far circolare informazioni prive di ufficialità, non rilasciate da Enti preposti a farlo, che possono creare confusione e disorientamento in chi le riceve e che potrebbero anche generare serissime problematiche dal punto di vista legale e assicurativo, qualora si verificassero casi di contagio a seguito dell’adozione di misure di sicurezza non conformi a quanto decretato dalle Istituzioni competenti” si legge nella nota. La Federvolley ha inoltre sottolineato “che la Lega Italiana di Beach Volley LIBV non possiede alcun titolo né legittimazione per dare indicazioni ai “Beach Volley Clubs” dal momento che il riconoscimento in qualità di Lega, a suo tempo concesso dalla FIPAV, è stato revocato con delibera del Consiglio Federale n.42 del 7-8 marzo 2019 la cui piena legittimità – a seguito dei ricorsi alla Giustizia Sportiva intentati dalla LIBV – è stata confermata da ultimo dalla decisione n.22/2020 del Collegio di Garanzia per lo Sport del CONI, a sezioni riunite“.
“Pertanto, ad oggi, la LIBV non gode di alcun tipo di riconoscimento da parte dell’ordinamento sportivo e la partecipazione a qualunque attività della stessa Lega costituisce agli effetti sportivi attività non autorizzata dalla FIPAV” ribadisce la Federazione, che per questo motivo “declina qualsiasi responsabilità che dovesse maturare a carico delle società sportive e/o dei soggetti tesserati alla FIPAV; i quali dando credito al documento segnalato, dovessero incorrere in addebiti di qualunque genere da parte delle Autorità competenti ovvero da parte dei privati nel malaugurato caso di contagio da COVID-19“.