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La Nazionale di basket si prepara all’esordio all’Olimpiade di Tokyo 2020. Nella zona mista della Saitama Super Arena, appena terminato l’allenamento odierno, il tecnico Meo Sacchetti ha fatto il punto verso la sfida contro la Germania.
L’IMPATTO CON TOKYO – “L’atmosfera olimpica è molto bella. Il viaggio è stato un po’ trafficato, ma il villaggio è ampio, di fronte al mare: siamo in una magnifica location, i ragazzi se la stanno gustando. E forse io me lo gusto ancora di più, avendolo già vissuto in passato. Risentire queste emozioni dopo oltre quarant’anni è una cosa importante. Mosca fu diversa, ma non mi aspettavo di sentirmi in questo modo qui a Tokyo. Lo spirito olimpico quando ti entra ti entra”.
LA ROUTINE NEL VILLAGGIO – “Nel villaggio non abbiamo avuto sensazioni spiacevoli. Ci fanno un tampone al giorno come ci stavamo abituando a fare in Italia. Il problema sarà l’assenza di pubblico, ma nel villaggio non sentiamo problemi. Noi siamo tutti sani. E siamo una famiglia”.
L’ASSENZA DI PUBBLICO – “Senza pubblico patiscono tutti. A volte è meglio averlo contro per generare stimoli diversi, ma qui non ci sarà per nessuno. Non ci sono vantaggi da nessuna parte. Ma i ragazzi sono molto carichi”.
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IL VALORE DELLE OLIMPIADI – “Qualificarci all’Olimpiade è stata un’impresa straordinaria. Io ho vinto l’Europeo nell’83, ma per me conta di più la partecipazione all’Olimpiade di Mosca dell’80 nonostante l’argento. Le Olimpiadi hanno un fascino particolare”.
LA NAZIONALE DI CALCIO E GALLINARI – “Li abbiamo seguiti e siamo contenti del loro trionfo. Nel preolimpico abbiamo fatto un percorso simile agli Azzurri all’Europeo. Ora pensiamo alla Germania: sono una nazionale prestante fisicamente. Abbiamo le nostre armi, proveremo a fare di necessità virtù. Gallinari? Quando uno sa giocare a pallacanestro ed entra in un gruppo così… E poi non è entrato con l’atteggiamento della super star che gioca in NBA. Sappiamo com’è Gallo, può dare qualcosa in più al gruppo”.
L’ULTIMA RACCOMANDAZIONE PRIMA DI SCENDERE IN CAMPO – “Piuttosto che perdere una palla, è meglio che facciamo un tiro”.
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