Non ci doveva essere partita e non c’è stata a Scafati. L’Olimpia Milano si impone con un perentorio 75-66 sulla Givova Scafati e trova la terza vittoria di fila dopo quelle con il Brescia alla prima di campionato e a Lione in Eurolega.
La cronaca – I primi due minuti e mezzo sono scioccanti per l’Olimpia Milano: Scafati si porta avanti 13-2 con tre triple segnate su tre. Messina chiama il time-out per rimettere in ordine i suoi e la squadra si mette a giocare. Nicolò Melli e Kevin Pangos trascinano i compagni e ribaltano in un amen la contesa, portando l’Olimpia in vantaggio alla fine del primo quarto, grazie anche al prezioso apporto di Johannes Voigtmann.
Il secondo quarto è un martirio per i padroni di casa: la Givova Scafati non riesce più a segnare se non in avvio di quarto e verso la fine, la parte centrale è un monologo. L’ingresso di Biligha dà freschezza e ulteriore qualità alle offensive di Milano che diventa incontenibile. Pangos ancora fondamentale con le sue penetrazioni e Shields dà il classico apporto di punti. Distrazione nella parte conclusiva del quarto che costa qualche punto, ma i ragazzi di Messina chiudono il primo tempo con quindici punti di margine.
Milano soffre le partenze e così si rivela anche nel terzo quarto. I meneghini subiscono l’aggressività della Givova Scafati che segna quattro punti nel primo minuto e mezzo. La benzina dei campani non dura molto: i campioni d’Italia riemergono nuovamente grazie alla coppia Melli-Davies: soprattutto l’ex Fenerbache in giornata di grazia dal punto di vista realizzativo. L’Olimpia amplia ulteriormente il proprio vantaggio con il libero segnato da Shields: +17.
L’inizio di quarto quarto è pieno di imprecisioni da parte di entrambe le squadre. Lamb sale di tono e i padroni di casa rosicchiano qualche punto grazie alla sua tripla e ai suoi due liberi, ma Milano torna ad un vantaggio sostanziale con Tonut. Si segna molto poco, si commettono molti falli: una partita che va bene all’Olimpia per gestire il grande vantaggio senza sudare eccessivamente. Un’altra tripla di Lamb esalta il pubblico locale, ma a poco serve nell’economia del punteggio finale.