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“Devi fare la fine di quella di Vigonovo”. Una frase, poche parole oscene – con chiaro riferimento a Giulia Cecchettin – che costeranno care a un sostenitore di circa 45 anni del Cittadella Brenta Gunners, categoria Under 17 Silver maschile di basket. Il tutto rivolto a una giovanissima arbitra diciassettenne che stava dirigendo lo scorso fine settimana la partita contro i pari grado della Pallacanestro Camin. Sul fronte della giustizia sportiva ci si attende una condanna, mentre per quanto concerna quella ordinaria si attende la decisione della giovane arbitra, la quale sta valutando se presentare o meno denuncia.
“Stiamo pensando di prendere posizioni durissime – tuona il presidente della Fip Veneto Roberto Nardi – è incredibile e inconcepibile quello che è successo nei confronti di una ragazzina. Questa persona non merita di entrare più in un palazzetto di basket, non so nemmeno come si possa pensare di dire una cosa simile. E attenzione, perché bene ha fatto la società a prendere posizione contro l’accaduto, ma la responsabilità oggettiva è un caposaldo del nostro ordinamento giuridico sportivo e ci saranno sicuramente conseguenze”. E non è finita qui, pagherà anche la società: “Ce ne sarà una anche per la società – prosegue Nardi – perché certi atteggiamenti vanno tenuti fuori dai palazzetti. La verità è che ci sono persone malate in giro per il mondo, ma le scuse non bastano. Qui si parla di una ragazzina di 17 anni che sta arbitrando una partita. Toglierei la patria potestà a una persona che si permette di dire quello che ha detto. Oltre ai provvedimenti della giustizia sportiva, stiamo pensando di attuare anche altri segnali, la condanna sarà esemplare”.
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