L’interrogativo sulla grande stagione di Pascal Siakam, un serio candidato al premio di Most Improved Player, sta nel fatto che potrebbero cambiare molte cose durante i playoff. Certo, le regole del gioco non cambiano, ma cambia decisamente l’ambiente circostante: le rotazioni sono più corte, portando ogni giocatore a dover dare di più. Il ritmo rallenta, eliminando molti dei contropiedi che gonfiano le statistiche e aumentano i numeri riguardanti l’efficienza. Una serie di sette partite può far pesare anche i limiti meno evidenti. Nulla di tutto ciò è comunque totalmente nuovo per Siakam, tranne la posta in gioco: Toronto è arrivata a fare affidamento sull’ala ventiquattrenne come mai prima d’ora. Ogni avversario dei Raptors ai playoff cercherà di minare questa fiducia.
Anzitutto Siakam, penetratore di professione, dovrà confermare le sue percentuali al tiro, anche se queste sono state una costante per lui e per i Raptors durante tutta la stagione. Scout e allenatori della lega hanno tenuto d’occhio il tiro in spot up di Siakam, sia per dovere professionale che per curiosità. Hanno scoperto uno dei più grandi miglioramenti anno dopo anno della lega: un tiratore con il 22% da oltre l’arco la scorsa stagione che sta ora tirando con un notevole 37%. Se queste cifre dicono la verità sull’effettiva capacità al tiro di Siakam, allora ogni azione d’attacco di Toronto sarà più difficile da contenere. Non marcare da vicino Siakam potrebbe essere il miglior modo per gli avversari per limitare gli attacchi di altre star come Leonard, potendo effettuare raddoppi; diversamente, questo troverebbe più facilmente il modo di attaccare il canestro.
Per adesso, comunque, questo rimane un grande “se”. Per quanto sia giustificato elogiare Siakam per la sua bravura in generale, potrebbe non essere sbagliato tenere a mente che è anche un giocatore capace di scendere al 29% al tiro per un mese intero, come successo a dicembre: il miglioramento di Siakam potrebbe non avere la costanza che sembra avere. Il tiro da 3 è soggetto ad una grande varianza in generale, ma in particolare per coloro che sono nuovi a prendersi tanti tiri, come per l’appunto l’ala dei Raptors. Sarebbe irragionevole aspettarsi che Siakam, per quanto esperto, possa sempre tenere alte le sue percentuali.
La buona notizia per Toronto è che anche una flessione nelle sue prestazioni potrebbe non avere importanza. Il fatto che con le sue performance abbia il potenziale di cambiare una serie, può essere visto come un’arma in più. La competizione ai piani alti della Eastern Conference è così intensa (con solo piccoli fattori a fare la differenza) che anche dei buoni parziali possono essere significativi.
Un canestro o due al momento giusto hanno il potere di scuotere le cose. Decidere di lasciar tirare dall’arco avversari che non sono propriamente specialisti non è facile come potrebbe sembrare. Nessun giocatore o allenatore vorrebbe prendersi il rischio durante il momento più importante della stagione, indipendentemente da quel che dicono le statistiche. Nelle giuste circostanze, lasciar tirare Siakam potrebbe essere per gli avversari dei Raptors sia la mossa giusta, che motivo di disfatta.
Non si possono fare calcoli sicuri e veloci in casi come questo. Si potrebbe pesare il valore atteso di un tiro da 3 punti di Siakam con altre alternative, ma le dinamiche di squadra possono cambiare in modi inaspettati. Una copertura più soft su Siakam potrebbe distrarre altri difensori, e lui potrebbe rispondere non prendendo più tiri, ma portando più blocchi, mandando la difesa in un vicolo cieco ad ogni occasione. Dall’altra parte, Toronto dovrebbe tenere conto del prezzo da pagare se un giocatore come Siakam sbagliasse quattro tiri di fila. Il senso di colpa per gli errori può cambiare il modo in cui anche un cecchino considera un tiro aperto, figuriamoci un non-tiratore puro che non ha molta esperienza in queste situazioni. Dunque, anche la migliore delle teorie potrebbe non trovare riscontro nella pratica.
A qualunque soglia si attesteranno le percentuali di Siakam, ai playoff quasi certamente (facendo tutti gli scongiuri del caso) saranno al di sotto del 37%. Dunque la difesa potrebbe considerare l’idea di accoppiarlo con un centro e sfidarlo a tirare, finché non userà quello spazio per tentare dei floater.
Il punto, comunque, è che finora Siakam è stato uno dei migliori creatori 1 vs 1 della lega in questa stagione. Toronto riesce a permettersi il lusso di risparmiare la sua terza opzione offensiva in molte azioni, ma può fare affidamento su Siakam per salvare uno schema che non è andato a buon fine o sfruttare un mismatch favorevole creatosi con le rotazioni. Spesso sono giocatori come Siakam a decidere il destino della loro squadra nei playoff. Così come lui molti altri giocatori che gli sono simili, non tanto come struttura, ma per ruolo di game-changer (sia in positivo che in negativo): molto può dipendere da una manciata di possessi di Eric Gordon, Malcolm Brogdon, Tobias Harris o Paul Millsap.
Se sono in grado si sfruttare le situazioni che gli si parano davanti, possono costringere la difesa a fare grandi sacrifici. Se non ci riescono, accetteranno tacitamente le difese che gli avversari hanno preparato su di loro. Manca solo un mese prima che tutti questi giochi mentali abbiano inizio.