Ai Brooklyn Nets mancano solo 10 partite per chiudere la stagione regolare, 6 delle quali da disputare davanti al proprio pubblico, al Barclays Center. E per i Nets questo, invece di essere solo un vantaggio, comporta anche uno svantaggio: quello di non poter schierare Kyrie Irving.
A meno che qualcosa non cambi a livello legislativo, come spesso ripetuto, ma le ultime parole del sindaco di New York Eric Adams non lasciano grandi speranze: “Incasseremo delle lamentele, lo sappiamo, ma continueremo a prendere le nostre decisioni sulla base di ciò che ci dice la scienza”, ha affermato il sindaco della “Grande Mela”, da più volte (non ultimo da Kevin Durant) invitato a modificare le leggi attualmente in vigore e togliere l’obbligo di vaccino per gli impiegati di qualsiasi settore privato, come la NBA: “Basket, baseball e anche altre aziende dovranno pazientare ancora”, ha confermato Adams.
Dal mondo dello sport le pressioni non mancano, perché il 7 aprile si aprirà la stagione interna dei New York Yankees, otto giorni dopo, il 15, è in programma l’opener interno dei Mets e in mezzo, il 12 aprile, prendono il via i play-in NBA, che potrebbero vedere protagonisti i Brooklyn Nets, chiamati a giocarsi l’accesso ai playoff magari senza Kyrie Irving. “Pressione? Non ne sento, perché sto facendo quello che è giusto fare”, ha risposto il sindaco newyorchese. “A New York ci sono 8 milioni di cittadini, e 30 milioni di opinioni: impossibile soddisfare ogni newyorchese, per cui l’unica cosa che resta da fare è seguire quello che dice la logica, il cuore e soprattutto la scienza. Leggo i numeri e mi comporto di conseguenza: se le cose dovessero cambiare, non esiterò a modificare anche le mie decisioni”.