In una serata che entrerà nella storia della NBA e dello sport statunitense, con Utah Jazz e Oklahoma City Thunder richiamati di fretta negli spogliatoi e la decisione di fermare la regular season per un tempo indeterminato a causa del contagio di Rudy Gobert, c’è chi è rimasto in campo e probabilmente ha scritto la parola fine alla sua carriera. Atlanta-New York infatti è iniziata prima della decisione presa di corsa dalla Lega e le due squadre hanno portato a termine un match in cui i Knicks hanno vinto all’overtime in un’atmosfera diventata via via surreale. La squadra di New York infatti nei giorni scorsi ha giocato contro i Jazz e una volta terminata la partita, giocatori, staff e organizzazione hanno deciso di mettersi in quarantena per evitare che il contagio si propaghi.
In campo nel frattempo sono rimasti a salutare i giocatori degli Hawks e in modo particolare Vince Carter, consapevole del fatto che il termine della sua carriera stesse per arrivare, ma non così in fretta. Con le partite cancellate infatti e le prossime settimane di gare tutte da definire, la storia sportiva del 43enne degli Hawks potrebbe essere giunta al capolinea: “Se dovesse finire oggi, sarebbe qualcosa di talmente particolare che ricorderò lo stesso per sempre. Almeno sono riuscito a realizzare il mio ultimo canestro”. Una tripla arrivata a 13 secondi dal termine dei 5 minuti supplementari, quando non contava più niente per il risultato finale, ma aveva un grande senso nella testa di un campione che dopo 22 anni di carriera in NBA potrebbe aver giocato oggi la sua ultima partita.
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