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Insieme all’anno passato ci mettiamo alle spalle anche la prima parte di questa regular season. Molte situazioni sono delineate, in fattispecie quelle inerenti le migliori squadre di ciascuna Conference: l’occasione per analizzare brevemente il momento di ciascuna squadra con l’All Star Weekend sempre più vicino e i playoffs sempre meno un miraggio. Ecco quindi di seguito l’analisi delle cinque migliori squadre, record alla mano, della Eastern Conference:
- Milwaukee Bucks
“Fear the deer” non dovrebbe essere una frase da prendere alla leggera. Gli uomini di Budenholzer stanno letteralmente dominando l’Est e prima della meritata sconfitta di Natale contro i Sixers nessuno avrebbe mai pensato di portare una serie contro i Bucks oltre le sei partite. Hanno letteralmente messo la museruola ai Lakers (in una partita che il punteggio descrive come tirata, ma la realtà è stata altra) e piallato i Clippers con 28 punti di scarto. Giannis Antetokounmpo sembra pronto per poter vincere senza il bisogno di una seconda superstar e si sta avvicinando a falcate impressionanti verso il suo secondo titolo di MVP. C’è ancora tanto basket da giocare, ma per quanto visto finora sono i favoriti per le eventuali Finals: batterli all’interno di una serie al meglio di 7 partite sarà un rebus.
- Boston Celtics
Chi l’avrebbe mai detto a ottobre: probabilmente una delle squadre più sorprendenti in questa regular season. Sorprendente Kemba Walker, che sta giocando da leader e da candidato MVP: la posizione dei Celtics probabilmente non sarebbe la stessa se fosse rimasto Kyrie Irving. Gli uomini di Stevens giocano uno dei migliori basket della lega e fanno circolare la sfera senza alcun egoismo: nessuno emerge con potenza, ma tutti mettono in piedi ottime cifre e sono funzionali (vedi Jaylen Brown, Jayson Tatum, Gordon Hayward e Daniel Theis). Si meritano a mani basse questo momentaneo secondo seed, soprattutto per aver dimostrato a molti miscredenti che si sbagliavano di grosso in estate.
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- Miami Heat
Uno dei team più divertenti da guardare: giovani, attaccabrighe, combattivi. Non importa quale sia l’avversario: raramente in questa stagione gli uomini di Spoelstra si sono risparmiati. Molti a inizio stagione non li avrebbero neanche visti in corsa per i playoffs, altri pronosticavano un seed basso: hanno palesemente superato ogni sorta di aspettativa. La ricetta della pozione magica è semplice: al momento i giovani stanno mettendo ogni sorta di tiro (Tyler Herro e Kendrick Nunn in fattispecie) e la difesa non ha intenzione di abbassare la guarda (vedi Bam Adebayo). C’è quindi tutto il potenziale del mondo: la storia vincente degli Heat probabilmente non verrà scritta in questa stagione e neanche nella prossima, ma sarà comunque una buona opportunità per far navigare lo young core (guidato da Jimmy Butler) nelle acque burrascose dei playoffs.
- Philadelphia 76ers
La definizione di inconsistenza. Una notte mettono a tacere i Bucks tenendoli 8 su 27 dall’arco e un’altra vedono Joel Embiid piallato da Toronto e tenuto a 0 punti a referto. Ben Simmons insieme a James Harden è il giocatore più a dividere della lega: una point guard che volontariamente decide di non tirare da tre sotto alcuni coach probabilmente verrebbe messa fuori squadra entro 24 ore, d’altro canto ha fatto dei passi enormi in difesa e guida l’NBA sotto la statistica delle palle rubate. In questo il classe ’96 potrebbe essere imprescindibile: i Sixers hanno dato il meglio di loro nelle partite in cui hanno dominato in difesa, in fattispecie all’interno del pitturato con the Process. Difficile scommettere su di loro, ma anche difficile darli per morti. Non dimentichiamo che l’anno scorso sono stati loro ad aver messo maggiormente alle corde i futuri campioni NBA: solo il tempo ci dirà di che pasta sono fatti.
- Indiana Pacers
Dark horse per le Finals. Una squadra che può dominare chiunque nel pitturato con Domantas Sabonis candidato al MIP e il travolgente Myles Turner: una caratteristica che non si addirebbe a una candidata che potrebbe arrivare fino in fondo, ma finora altamente proficua. Hanno dimostrato di essere solidi contro ottimi avversari (Lakers e Raptors tra gli altri) senza il miglior giocatore, ossia Victor Oladipo: inutile affermare che la loro stagione inizierà ad aprile, giunti ai playoffs. In attesa della primavera McMillan avrà l’opportunità di testare la squadra guidata dal classe ’92 il quale, presumibilmente, rientrerà verso fine gennaio. Un team sinistro per chiunque, che ha giocato splendidamente seppur non al pieno delle potenzialità: chiunque è avvisato, compresi i Bucks.
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